Faccia a faccia tra Paola Egonu e Davide Mazzanti: parole molto dure della campionessa azzurra
"Pensare all'Italia senza Egonu è una follia, Paola sta soffrendo molto". Firmato Daniele Santarelli, non uno qualsiasi, ma l'allenatore della Turchia fresca vincitrice (per la prima volta nella propria storia) dei campionati Europei di pallavolo dopo aver battuto la nazionale azzurra in semifinale. Santarelli conosce bene la campionessa veneta, il suo non è un giudizio dettato dall'amicizia bensì il parere tecnico di uno che in panchina ha vinto tutto e ha avuto Egonu a Conegliano.
"È l'attaccante più forte del mondo", è la sentenza del Ct turco, che nello scorso ottobre aveva vinto il Mondiale con la Serbia. Un patrimonio dello sport italiano, evidentemente non ritenuto tale dal suo collega che allena l'Italvolley femminile, Davide Mazzanti. Il tecnico azzurro ha relegato la 24enne di Cittadella al ruolo di panchinara dell'opposto titolare Antropova, un progetto che da qualsiasi parte lo si guardi si è rivelato fallimentare, fino ad arrivare alla sconfitta anche nella finalina per il terzo posto degli Europei contro l'Olanda.
Mentre tutto il mondo ci invidia Paola, noi non la facciamo giocare, in nome di equilibri non soltanto di campo. Lei stessa peraltro aveva accettato questo ruolo marginale, pur di rientrare nel giro azzurro: "Se dovrò tifare tiferò, se dovrò giocare giocherò. Sono contenta qualsiasi cosa serva alla squadra", aveva detto Egonu dopo il successo dell'Italia sulla Bosnia due settimane fa. Era la quarta partita della nazionale agli Europei e la quarta vittoria di fila. L'attuale giocatrice di Monza nella circostanza era tornata titolare, con Antropova in panchina, cosa che non accadeva dalla finale per il bronzo ai Mondiali.
Poi però le nuove gerarchie erano state ristabilite e ad Europei finiti malissimo – e con molte voci che si sono levate a contestare la gestione di Mazzanti – Paola ha deciso che ne aveva abbastanza di una situazione così mortificante per lei e surreale per lo sport italiano. La campionessa veneta si è dunque tirata fuori dal torneo preolimpico di settembre, che attribuirà due posti per i Giochi di Parigi dell'anno prossimo (con il paracadute abbastanza sicuro del ranking per l'Italia, in caso di fallimento in Polonia).
La decisione di Egonu è stata preceduta da un confronto col Ct Mazzanti, che è andato in scena prima della finalina persa con l'Olanda. Un faccia a faccia nel corso del quale "Paola avrebbe usato parole dure (molto) per il trattamento ricevuto", svela la Gazzetta dello Sport. Fuori tutto, con la consapevolezza di non meritare tutto questo e un nuovo periodo lontano dalla maglia azzurra, come già accaduto dopo lo sfogo in lacrime di qualche mese fa per le frasi razziste ricevute.
Egonu ha poi parlato anche col presidente federale Giuseppe Manfredi, ha cercato di fargli capire il suo malessere in un contesto che è umano prima che tecnico, ottenendo di partorire un comunicato in cui si parla di "periodo di riposo concordato" con Ct e presidente, ma soprattutto si ribadisce "l'attaccamento alla maglia dell'Italia" di Paola, in vista del possibile rientro alle Olimpiadi di Parigi. Ma è chiaro che i problemi vanno oltre e i nodi già sono venuti al pettine: forse la Federvolley dovrebbe trarne le conseguenze, finché è ancora possibile.