Euro 2020 rinviato: cosa succede adesso con il campionato di Serie A e la Champions League
La riunione d'emergenza indetta dalla UEFA, che ha deciso per il rinvio di Euro 2020 al 2021 a causa della diffusione su larga scala del Coronavirus, apre nuovi scenari per la Serie A e la Champions League. Senza la "spada di Damocle" dell'inizio della competizione continentale, i campionati e le coppe europee potrebbero dunque slittare più avanti, e disputarsi anche nella prossima estate se la situazione legata alla pandemia del COVID-19 lo permetterà.
Il dado è tratto. L'Europeo di calcio inizialmente in programma nel 2020, è stato spostato al 2021. Una situazione inevitabile alla luce dell'incertezza legata all'emergenza Coronavirus che ha costretto anche il mondo del calcio a fermare le attività in attesa che la situazione rientri. In questo modo, le federazioni nazionali e l'Uefa potranno pensare alla soluzione più giusta per portare a termine, i campionati e le coppe europee. Infatti in caso di ritorno sui campi di calcio, non bisognerà accelerare eccessivamente i tempi in considerazione della competizione continentale riservata alle Nazionali che sarebbe dovuta partire il 12 giugno
Europei rinviati al 2021, cosa succede in Serie A e Champions
La speranza prioritaria collettiva di tutti è che l'emergenza sanitaria legata al Coronavirus rientri al più presto. Soltanto in questo modo si potrà tornare – in condizioni di assoluta sicurezza – anche a pensare al calcio giocato e a come concludere la stagione lasciata sospesa, in Serie A come negli altri massimi campionati nazionali del mondo, in Champions ed Europa League. Lo slittamento di Euro 2020 ha di fatto liberato l'estate che può dunque essere sfruttata per completare i tornei.
In questo modo anche in Italia si potrebbe riprendere a giocare appena possibile, allungandosi anche fino ai primi mesi estivi. Al momento non circolano ancora ipotesi legate alle date almeno per i campionati, perché estremamente dipendenti dall'evoluzione dell'emergenza Coronavirus, che tra l'altro attraversa stadi differenti da nazione a nazione. Le certezze, per ora, sono due: la ferma volontà da parte dei campionati di chiudere al stagione e il rischio che si possa slittare oltre il 30 giugno, data che di norma chiude la stagione calcistica (e i contratti in essere). Diverso è il caso della Champions e dell'Europa League per cui sono state stabilite già le date delle nuove finali rispettivamente il 27 e il 24 giugno.
Allo studio della UEFA e delle varie federazioni, al fine di ridurre il numero di partite da disputare, c'è anche la possibilità di chiudere campionati e tornei con modalità diverse rispetto a quelle previste dal regolamento, come playoff e playout per determinare vincitori e retrocessioni e la Final Four per la Champions League. Ma su questo fronte serviranno nuovi incontri e soprattutto ulteriore tempo, per capire i margini di manovra che lascerà l'emergenza sanitaria.