Esulta con pugno e bandiera, ma non si accorge che sta arrivando un’avversaria: perde la medaglia
Primo trionfo per l'Italia agli Europei di atletica leggera e primo dramma sportivo nella rassegna iniziata oggi a Roma: è successo tutto nella stessa gara, la 20 km di marcia. La meravigliosa doppietta azzurra con Palmisano e Trapletti ha fatto esplodere lo stadio Olimpico, mentre qualche metro più dietro si stava per consumare il disastro per la spagnola Laura Garcia-Caro, che era convinta di essersi ormai piazzata terza e ha iniziato ad esultare – con tanto di bandiera al collo e pugno alzato – qualche metro prima del traguardo. Una sciocchezza che le è stata fatale, visto che alle sue spalle stava rinvenendo con velocità doppia l'ucraina Lyudmila Olyanovska, che l'ha stampata sul filo di lana prendendosi la medaglia di bronzo.
Laura Garcia-Caro beffata sul traguardo: ha esultato troppo presto
Gioia e disperazione sono le due facce di una vicenda che le immagini mostrano senza alcuna pietà per la 29enne iberica, che ha visto il mondo caderle addosso proprio quando stava toccando il cielo con un dito. La Garcia-Caro era entrata nello stadio avendo ormai capito che non sarebbe più potuta andare a prendere la Trapletti per l'argento: poco male, ha pensato, un bronzo europeo non è mica da buttare.
Ed allora ha voluto celebrarlo in maniera indimenticabile, mettendosi al collo la bandiera della Spagna e preparando il suo sorriso migliore per quando avrebbe tagliato il traguardo. Un ghigno che è diventato una maschera d'orrore quando ha visto la sagoma della Olyanovska superarla in maniera irrecuperabile ad un passo dalla gloria.
Per la Spagna il bronzo della Garcia-Caro sarebbe stata la ciliegina sulla torta di una grande prova di squadra, visti il sesto posto di di Cristina Montesinos e il nono di Raquel Gomez. Niente ovviamente che possa paragonarsi alla doppietta da sogno di Palmisano e Trapletti, che ancora una volta hanno fatto capire a tutti come nella marcia la scuola italiana sia davvero seconda a nessuno.