“Era l’opportunità di una vita, non è giusto”: la riserva azzurra fuori dalle Olimpiadi non ha pace
Angelo Bonomelli ancora non riesce a metabolizzare la delusione fortissima di non essere a Tokyo per giocarsi le Olimpiadi, lui che ne avrebbe avuto diritto essendo la prima riserva designata, alla luce del forfait del portoghese Frederico Morais che era risultato positivo al Covid. Ma il comportamento del surfista iberico è stato nell'occasione davvero censurabile: ha infatti atteso fino all'ultimo di comunicare la propria positività, rendendo impossibile all'italiano – che vive in Costarica – di raggiungere in tempo il Giappone per gareggiare nella competizione olimpica.
Morais si è giustificato dicendo che pensava di tornare negativo in tempo, dopo essere stato in isolamento per 10 giorni, da asintomatico e vaccinato. Ed invece l'esito del tampone non è stato quello sperato e dunque il portoghese non è potuto partire per il Giappone, la cui normativa in tema di Covid richiede un test negativo entro 72 ore dall'arrivo nel Paese. Tuttavia il surfista è stato ufficialmente ritirato dalla gara soltanto sabato mattina, meno di 24 ore prima dell'inizio della competizione ma anche della scadenza per confermare una riserva.
A quel punto il posto è stato offerto dalla federazione internazionale all'Italia che ne aveva diritto, ma troppo tardi per riuscire ad organizzare l'arrivo a Roma – per un tampone, come da protocollo richiesto – di Bonomelli dalla Costarica e poi il successivo trasferimento a Tokyo. Non ce l'ha fatta neanche il sostituto idoneo successivo, il costaricense Carlos Munoz, e dunque alla fine è rimasto un buco nel primo giorno di gare del surf domenica scorsa. Una vicenda non esattamente improntata al rispetto degli avversari e dello spirito olimpico da parte di Morais e sono comprensibili le parole di grande amarezza di Bonomelli all'Associated Press.
Il 30enne varesino lamenta che il Comitato olimpico portoghese avrebbe dovuto confessare prima la positività di un proprio atleta ad un virus che ha già ucciso più di 4 milioni di persone in una delle peggiori crisi sanitarie globali della storia moderna. "Penso che non sia giusto per me sprecare l'opportunità di una vita – sostiene Bonomelli – C'è stata una certa negligenza. È incredibile quanto sia ingiusto". La vicenda è resa ancora più amara dal fatto che di solito la prima riserva designata viaggia con la squadra, ma la situazione legata alla pandemia ha fatto saltare questa consuetudine. Davvero un'ingiustizia per il nostro surfista.