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Paralimpiadi 2024

Elena Congost squalificata a pochi passi dal traguardo: decisione ridicola nella maratona paralimpica

La spagnola Elena Congost credeva di aver vinto una meravigliosa medaglia di bronzo nella maratona delle Paralimpiadi di Parigi, ma poco dopo è stata gelata dalla decisione di squalificarla per un episodio insignificante accaduto a pochi passi dal traguardo. L’articolo 7.9 del regolamento è stato applicato alla lettera, ma la decisione appare davvero assurda.
A cura di Paolo Fiorenza
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La spagnola Elena Congost è stata squalificata nella maratona femminile delle Paralimpiadi con una decisione davvero assurda, che rispetta il regolamento alla lettera ma tradisce lo spirito autentico dello sport e ancor più di quello paralimpico: la 36enne di Barcellona era arrivata terza con largo vantaggio sulla quarta, ma la medaglia di bronzo le è stata tolta per qualcosa che era accaduto a pochi passi dal traguardo, un episodio durato un attimo e che non ha avuto alcun impatto sulla gara. La maratoneta è nata con una disabilità visiva degenerativa e per questo a Parigi ha corso con la guida Mia Carol Bruguera, nella categoria T12, in cui per regolamento gli atleti devono essere collegati alla propria guida con una cordicella. Elena l'ha lasciata andare per un istante poco prima del traguardo, solo per impedire che Bruguera – in terribile crisi per i crampi – cadesse rovinosamente al suolo.

Elena Congost squalificata a pochi metri dal traguardo della maratona

Una beffa devastante per l'atleta spagnola, che non solo aveva vinto uno splendido bronzo, ma aveva anche fatto segnare il proprio record personale col tempo di 3h00'48". Tutto reso inutile da quanto è successo in quegli ultimi drammatici metri, in cui il suo fidato accompagnatore è andato in evidente difficoltà, barcollando e rischiando di cadere. A quel punto la Congost non ha avuto altra scelta – per evitare che Bruguera cadesse in avanti – che lasciare per un secondo la cordicella, preoccupandosi peraltro di recuperarla un attimo dopo, prima di tagliare il traguardo e abbracciare la guida per celebrare l'obiettivo di una vita.

Una gioia durata molto poco, visto che la giuria delle Paralimpiadi ha applicato alla lettera il regolamento e ha squalificato la catalana, assegnando la medaglia di bronzo alla giapponese Misato Michishita, in una prova dominata dalla marocchina Fatima El Idrissi, che ha vinto l'oro stabilendo il record mondiale con 2h48'36", davanti alla connazionale Meryem En-Nourhi che si è presa l'argento.

Il regolamento delle Paralimpiadi applicato alla lettera: "Squalificata per essere una persona"

Comprensibile la delusione della Congost, che ha spiegato di non aver ovviamente tratto alcun vantaggio dalla situazione e ha ribadito che rifarebbe la stessa cosa per il bene della sua guida: "Vorrei che tutti sapessero che non sono stata squalificata per aver imbrogliato, ma piuttosto per essere una persona e per l'istinto che ti viene quando qualcuno sta cadendo, che è quello di aiutarlo o sostenerlo. Sono devastata, perché avevo la medaglia".

"Sono super orgogliosa di tutto quello che ho fatto, alla fine mi hanno squalificato perché a 10 metri dal traguardo ho lasciato andare la corda per un secondo perché una persona accanto a me stava cadendo faccia in giù a terra, poi ho ripreso la corda e abbiamo tagliato il traguardo – ha continuato la spagnola distrutta – L'atleta successiva era a tre minuti da me, quindi è stato un riflesso condizionato di qualsiasi essere umano abbrancare una persona che stava cadendo accanto a me. Non c'è stato alcun beneficio per me, è chiaro che mi fermo di colpo a causa di quella situazione. Ma dicono soltanto che lascio andare la corda per un secondo e, dal momento che la lascio andare, è fatta, non si torna indietro. Non capisco come qualcuno possa non ragionare o comprendere la situazione, che non si tratti di imbrogliare, che non si tratti di trascinare un'atleta".

Interviene il Comitato Paralimpico Spagnolo: "Elena avrà la borsa di studio"

La fondista catalana, che sarebbe tornata sul podio paralimpico dopo otto anni in cui si era fermata per maternità (ha avuto quattro figli in sei anni), era assolutamente sconvolta quando ha appreso la notizia. Secondo l'articolo 7.9 del regolamento, l'atleta e la sua guida non possono mollare la corda che li collega lungo i 42.195 metri della maratona. In un primo momento, sembrava che danno si sarebbe aggiunto a danno, visto la Congost in seguito alla squalifica avrebbe perso anche la borsa di studio: "Non mi è rimasto nulla. Non riesco a trovare alcuna spiegazione per questo e mi sembra così ingiusto e così surreale, davvero. Venivo dal fatto di essere senza borsa di studio e di essere nei guai. Era uno dei miei obiettivi, ottenere di nuovo una borsa di studio ed essere nel Piano ADOP (il piano spagnolo di sostegno per lo sport paralimpico, ndr). Mi lasceranno di nuovo fuori da tutto, quando ho dimostrato quello che so fare".

Ma in soccorso della Congost è intervenuto poco dopo il Comitato Paralimpico Spagnolo, che ha concesso la borsa di studio alla sua atleta, con una decisione illuminata: "Considerando la magnifica prestazione realizzata da Elena, proporremo la concessione di una borsa di studio nella prossima riunione del comitato decisionale che condividiamo con il Consiglio Superiore dello Sport e la Federazione Spagnola degli Sport per Non Vedenti – ha scritto in una nota ufficiale il presidente del Comitato Paralimpico Spagnolo, Miguel Carballeda – Ci congratuliamo con la nostra magnifica atleta e la sua guida per la grande maratona effettuata a conclusione dei Giochi Paralimpici di Parigi 2024. La Famiglia Paralimpica tornerà a casa felice e orgogliosa dei nostri paralimpici con 40 medaglie che avrebbero dovuto essere 41 e con la nostra gratitudine per tutti coloro che ci hanno aiutato a renderlo possibile".

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