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È morto Primo Zamparini, argento olimpico a Roma 1960: il mondo della boxe piange ‘la macchina da pugni’

Il mondo della boxe italiana piange Primo Zamparini, medaglia d’argento nei pesi gallo alle Olimpiadi di Roma nel 1960. Era soprannominato “la macchina da pugni”.
A cura di Vito Lamorte
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Il mondo della boxe italiana piange Primo Zamparini, medaglia d'argento nei pesi gallo alle Olimpiadi di Roma nel 1960. Era ricoverato all'ospedale Profili di Fabriano dopo una brutta caduta.

Il saluto del presidente del comitato regionale Marche della Fpi, Luciano Romanella: "È stato un campione eccezionale, un simbolo per la boxe fabrianese e marchigiana quando si presentava alle nostre riunioni, veniva sempre invitato a salire sul ring per farlo conoscere e portarlo ad esempio dei nostri giovani atleti. Il pugilato marchigiano si stringe attorno alla famiglia per la grave perdita di un simbolo dello sport fabrianese".

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Zamparini, che era soprannominato "la macchina da pugni", riuscì nell'impresa di vincere la medaglia d'argento alle Olimpiadi di Roma nel 1960 e successivamente la medaglia d'oro ai mondiali militari nel '60 e bronzo ai campionati europei del 1961.

Ha fondato la società dilettantistica "Pugilistica Fabrianese" dove ha insegnato la boxe alla nuove generazioni fino a pochi anni fa.

È stata proprio l'associazione sportiva a dare la notizia: "È con grande tristezza che annunciamo la scomparsa di Primo Zamparini, nostro Presidente Onorario e figura storica del pugilato italiano e mondiale. Medaglia d'argento alle Olimpiadi di Roma 1960, ha dedicato la sua vita al pugilato, supportando e ispirando generazioni di giovani atleti. La sua passione e dedizione continueranno a vivere in tutti noi. Le nostre più sentite condoglianze alla famiglia. Riposa in pace, Primo".

Anche la sindaca di Fabriano, Daniela Ghergo, ha ricordato Primo Zamparini: "Con Primo Zamparini scompare uno dei simboli dello sport fabrianese. Un campione straordinario, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Roma nel 1960, medaglia d’oro ai mondiali militari del ‘60 e di bronzo ai campionati europei del 1961. E’ stato il simbolo dei valori sportivi, di una disciplina antica dove il merito si conquista con la fatica dei lunghi allenamenti sul ring, dove i successi arrivano solo quando c’è una grande passione a sostenere i tanti sacrifici. Ha rappresentato un esempio fulgido per i giovani e gli sportivi, ai quali trasmetteva un entusiasmo contagioso e l’orgoglio del campione che, stringendo al petto la medaglia olimpica, poteva narrare le proprie gesta e raccontare un mondo epico, quello delle Olimpiadi di Roma, che lui aveva vissuto da protagonista. E Fabriano con lui. Addio grande Campione. Fabriano, la tua Fabriano, rende omaggio al grande pugile e al grande uomo che sei stato e che continuerà a vivere nel cuore di tutti gli sportivi fabrianesi".

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