Duplantis stratosferico a Chorzow: 3 settimane dopo le Olimpiadi batte ancora il suo record del mondo
Armand Duplantis non ha alcuna voglia di smettere di stupire e così nella tappa della Diamond League di Chorzow, in Polonia, a distanza di appena tre settimane dall'incredibile 6,25 m in occasione della finale stravinta alle Olimpiadi Parigi, stabilisce un nuovo record del mondo nel salto con l'asta superando l'asticella a quota 6,26 m. Per il 24enne svedese, già considerato uno dei più grandi atleti di tutti i tempi, si tratta del decimo primato mondiale messo in cascina da quel 6,17 m dell'8 febbraio 2020 a Torun che lo aveva visto scrivere per la prima volta il suo nome tra i detentori di record mondiali.
Dopo oltre quattro anni in cui ha dominato la disciplina in lungo e in largo non ha mai rinunciato a migliorare se stesso alzando sempre di più l'asticella (in questo caso non solo metaforicamente) delle proprie prestazioni tanto da arrivare ora all'incredibile quota dei 6,26 m, cioè quella saltata al secondo tentativo dopo aver vinto agevolmente la gara di Diamond League a Chorzow (nella quale comunque sia Sam Kendricks che Emmanouil Karalis hanno saltato 6 metri), che tra l'altro dà l'impressione di poter battere (è infatti andato molto più in alto dell'asticella toccandola poi in fase di discesa con il ginocchio senza, per sua fortuna, farla cadere).
Nonostante ormai sia "abituato" a stabilire record del mondo, Armand ‘Mondo' Duplantis ha festeggiato come un matto l'ennesima impresa messa in cascina in una carriera che ancora, evidentemente, ha tantissimo da riservagli. Sceso dal tappeto con le mani nei capelli è corso immediatamente urlando verso il pubblico per poi andare a cercare e abbracciare mamma Helena che lo seguiva a pochi metri di distanza dalla pedana in cui ha scritto l'ennesima pagina di storia del salto in alto. Ormai dunque un vero e proprio ritornello che si ripete ogni qualvolta batte il suo record del mondo. Evidente che non ha nessuna intenzione di smettere di stupirsi e di stupirci. E noi non possiamo far altro che celebra quel ragazzo che è già divenuto una leggenda dello sport.