Doping, Alex Schwazer: “Con la Procura tutto ok, ora punto a Rio 2016”
Dopo le lacrime, l'orgoglio. Nonostante la luce in fondo al tunnel sia ancora troppo flebile, Alex Schwazer sta lentamente uscendo dall'incubo in cui si è cacciato (con le proprie mani) alla vigilia dei Giochi Olimpici di Londra. Squalificato fino al gennaio 2016, dopo la sua positività all'Epo, il marciatore di Vipiteno è tornato davanti alla procura antidoping del Coni che lo ha interrogato per sei ore, dopo gli ultimi sviluppi dell'inchiesta condotta dalla procura di Bolzano. Nella lunga audizione, condotta dal procuratore capo Tammaro Maiello, l'atleta azzurro avrebbe risposto ad un centinaio di domande (alcune davvero scomode), parlando della posizione della presunta "complice" Carolina Kostner (a rischio squalifica per omessa denuncia) e segnalando i nomi degli atleti che avrebbero frequentato il medico Michele Ferrari, già inibito a vita dopo gli scandali legati al doping nel mondo del ciclismo. Accompagnato dal suo legale, Alex Schwazer si è mostrato tranquillo e collaborativo davanti agli inquirenti: un segnale confortante, dopo la famosa conferenza stampa dove confessò e crollò in un pianto spudorato davanti a tutti i cronisti.
Obiettivo Rio 2016 – Che la vita di Alex Schwazer stia lentamente tornando ai ritmi di sempre, lo testimoniano le dichiarazioni all'uscita dell'aula della procura antidoping del Coni. Il campione olimpico di Pechino 2008 ha in testa una sola cosa: partecipare alle prossime Olimpiadi. Il percorso sarà molto lungo e difficile e, inevitabilmente, passerà dal giudizio della procura del Coni: "Lasciamo che i giudici decidano in modo autonomo – dichiara Schwazer ai cronisti – Abbiamo cercato di chiarire tutto quello che c'era da chiarire, e penso che ci siamo riusciti. Nel frattempo io mi sto allenando e quando sarà il momento sarò pronto a rientrare. Partecipare alle prossime Olimpiadi di Rio 2016? E' un sogno deve ancora incominciare". A confermare il ritrovato stato d'animo dell'atleta, anche il suo legale Gerhard Brandstaetter: "Alex è positivo, ha chiarito tutto ed è tornato ad allenarsi a tempo pieno – ha spiegato l'avvocato – Penso che il suo caso sia stato troppo enfatizzato. Alex è un ragazzo di valore. E' caduto, ha ammesso, e ha collaborato. Ci sono altre storie più pesanti che non hanno avuto lo stesso risalto mediatico".