Doping, Schwazer choc: “Trovato di nuovo positivo”. Il legale: “Accuse mostruose”
Il marciatore Alex Schwazer sarebbe stato trovato nuovamente positivo al doping. A svelarlo in anteprima è stata la Gazzetta dello Sport, secondo cui il 31enne altoatesino, già squalificato per uso di eritropoietina (epo) qualche giorno prima delle Olimpiadi di Londra 2012, ci sarebbe ricascato proprio nel periodo cruciale del suo cammino verso il ritorno all’attività. La sostanza dopante non è ancora nota (si parla di anabolizzanti, riscontrati durante un controllo antidoping ad inizio anno a Vipiteno), ma la notizia getta ombre pesanti sul recupero dell'atleta.
"Si tratta di accuse false e mostruose". Sono le parole di Gerhard Brandstaetter, l'avvocato di Alex Schwazer in merito all'anticipazione della Gazzetta dello Sport. Il legale respinge ogni accusa e difende il suo famoso cliente. "E' successo quello che Alex ha sempre temuto, ma noi ci difenderemo e faremo causa" dice Brandstaetter, annunciando in giornata una conferenza stampa.
Schwazer sembrava deciso a rientrare di gran carriera nel mondo dello sport che conta e per questo si era affidato a Sandro Donati (che peraltro lo aveva portato alla squalifica nel 2012 a seguito di una sua denuncia). Lo scorso 8 maggio, in una gara di Coppa del Mondo a Roma, aveva tagliato il traguardo per primo realizzando il tempo necessario per la qualificazione alle Olimpiadi di Rio alle porte (il via il 5 agosto). Aveva appena finito di scontare una sospensione di 3 anni e 9 mesi e la sua partecipazione aveva creato non poche polemiche tra gli altri atleti. Nel caso l’anticipazione della Gazzetta fosse confermata dalle controanalisi, l'atleta rischierebbe la squalifica a vita. L'Oro olimpico di Pechino 2008 sembra ormai lontano anni luce…
E nel frattempo le agenzie di stampa danno notizia di un controllo antidoping al Quirinale sulla marciatrice Elisa Rigaudo. Secondo quanto scrive l'Ansa ispettori della Iaaf (Associazione Internazionale delle Federazioni di Atletica Leggera) si sarebbero presentati nei giardini dove Mattarella stava presenziando alla cerimonia della consegna del tricolore ai portabandiera azzurri per le Olimpiadi di Rio. Presente anche la Rigaurdo, ma "gli ispettori non sono stati ammessi nel palazzo e il controllo, un test su sangue e urine, è stato rinviato al momento in cui Rigaudo, con tutti gli altri azzurri, avrebbe raggiunto la Casa delle Armi al Foro Italico" scrive l'Ansa.