Djokovic sfiderà Musetti ma non sta bene: “Sono seriamente preoccupato, prego Dio sia tutto ok”
Novak Djokovic estrae dalla maglia il Crocifisso, lo tiene tra le dita poi gli dà un bacio e lo mostra al giornalista che in diretta lo intervista dopo la vittoria su Tsitsipas. Domani affronterà Lorenzo Musetti nella semifinale del singolare maschile alle Olimpiadi ma ci arriva con addosso ancora i brividi di paura per il dolore al ginocchio destro (quello operato per la lesione al menisco) che ha fatto capolino durante la partita con il greco e lo ha riportato indietro a quel match del Roland Garros con Cerundolo. Restò in campo e tenne duro, impressionando anche il chirurgo che fece l'intervento, ma dovette arrendersi all'evidenza diagnostica ritirandosi dal torneo.
"Sono molto preoccupato, sinceramente, non so cosa dire… – ha ammesso a caldo – ho finito la partita e il dolore, che era acuto e intenso, si è attenuato. Non so nemmeno se sia stato a causa di un colpo oppure perché sono scivolato. Sembrava tutto come al quarto turno del Roland Garros dove sono riuscito a finire la partita e poi ho scoperto di essere infortunato. Sono contento per la vittoria, ma ho un po' di timore. E prego Dio che tutto vada bene".
E oggi, mentre il fisioterapista gli massaggiava e manipolava l'articolazione per verificare se fosse tutto a posto, i cattivi pensieri hanno affollato la sua testa, distraendolo e lasciando all'ellenico l'illusione di poterlo battere. Poi il campione serbo s'è ripreso alla sua maniera e ha chiuso il match ma non ha nascosto i timori per quel che ha avvertito, per come sta. Qual è la sua condizione fisica? È al punto che non può metterci la mano sul fuoco. Ecco perché alla domanda sulla partita di domani "Cosa deve succedere?" replica con un cenno molto forte dal punto di vista simbolico: "Questo deve accadere", e ha baciato il Crocifisso.
Djokovic farà di tutto per essere in campo. Ascolterà il parere dei medici ma sarà lui, e solo lui, a prendere la decisione finale. Non si tirerà indietro e chiarisce che le sue motivazioni vanno ben oltre l'orgoglio sportivo: "Anche se i dottori mi diranno che il mio ginocchio non è proprio ok, credo che giocherò ugualmente con Musetti. Sì, farò un tentativo – le sue parole alla NBC -. Ho la possibilità di vincere una medaglia per la mia nazione, cosa che non capita spesso. E farò tutto il possibile nelle prossime 24 ore per provare a lottare e regalare un titolo alla mia Serbia".
Quanto all'avversario che avrà di fronte, Novak sa benissimo cosa lo attende. "È in gran forma. Al Roland Garros fummo protagonisti di una partita incredibile durata fino alle 3 del mattino… Spero di poter essere fisicamente in forma per quello perché è ciò che sarà necessario per cercare di ottenere una vittoria".