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Deborah Compagnoni svela i grandi vantaggi di Sinner nel tennis dopo gli anni trascorsi sugli sci

Deborah Compagnoni, ex campionessa dello sci alpino, ha parlato anche di Jannik Sinner nel corso di un’intervista. L’ex atleta azzurra ha spiegato i vantaggi dello sci nel tennis.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Deborah Compagnoni è stata una delle atlete italiane più importanti del nostro Paese. Ex sciatrice alpina italiana, è stata la prima a vincere una medaglia d'oro in tre diverse edizioni dei Giochi olimpici invernali nella storia dello sci alpino e nel suo palmares figurano anche sedici vittorie in Coppa del Mondo, tre medaglie d'oro olimpiche e tre medaglie d'oro iridate più una Coppa del Mondo di slalom gigante. Fu rappresentante dell'Italia durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Lillehammer 1994. Un'atleta che è stata sempre un vanto per l'Italia.

Un po' come Jannik Sinner che oggi è il numero uno al mondo del tennis ed ha portato l'Italia a livelli altissimi. La Compagnoni parla anche dell'altoatesino nel corso di un'intervista rilasciata al Corriere della Sera in cui ha presentato il suo libro. La Compagnoni parla della duttilità di Sinner, bravo anche nello sci: "A San Candido sono bene organizzati: i turisti che frequentano l’Alto Adige vogliono giocare a tennis, hanno i campi – spiega -. Alberto Tomba e Isolde Kostner erano bravissimi con la racchetta: i passetti, gli spostamenti laterali, l’indipendenza di gambe sono tutte eredità dello sci, che prevede una preparazione multi-sport. A secco alleni destrezza, rapidità, forza. Poi Jannik è un fenomeno, chiaro".

Jannik Sinner in campo.
Jannik Sinner in campo.

La Compagnoni mette in evidenza come i vantaggi dello sci, i suoi movimenti, possano essere vantaggiosi per giocare a tennis. Un'eredità importante di cui evidentemente Sinner ha beneficiato sfruttandone al meglio ogni dettaglio per perfezionare il suo tennis abbinato al suo talento. Nel corso della sua intervista poi Deborah Compagnoni ha toccato anche altri argomenti importanti tra passato, presente e progetti futuri. La dedica del libro è per i suoi tre ragazzi e per le due nipotine, figlie di suo fratello Jacopo, travolto da una valanga il 16 dicembre 2021. La Compagnoni a questo punto parla del lutto vissuto dopo la scomparsa del fratello:

Le parole di Deborah Compagnoni nel corso dell'intervista

"Jacopo è morto facendo ciò che amava di più. Questo pensiero permette di dare un senso alle cose. La dedica alle nipotine è un pretesto per ricordarlo: era dell’81, troppo piccolo per partecipare alle mie avventure di bambina – racconta -. Quando è nato, il dito nel tritacarne l’avevo già messo. È stato più presente dopo, alle gare". Parla della sua infanzia la campionessa italiana, di ciò che ha vissuto e affronta poi il tema dello sport da insegnare nelle scuole.

"Pretendiamo l’oro olimpico da ragazzi a cui alle elementari non è stata insegnata nemmeno la capriola – spiega -. Non è giusto considerare l’attività motoria una materia di importanza minore. Vanno inserite più ore nella scuola dell’obbligo: solo così i bambini e le bambine potranno avere pari opportunità da grandi e nel frattempo, magari, perderanno meno tempo sui social".

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