Cosa sono le Paralimpiadi
Da poche settimane si sono concluse le Olimpiadi di Londra 2012. L'attenzione mediatica e giornalistica si è concentrata principalmente su questa manifestazione sportiva. Per chi non ha seguito particolarmente questo grande evento o chi si è concentrato solamente sui Giochi londinesi, deve sapere che esiste anche un'altra faccia di questo importante appuntamento sportivo, ossia le Paraolimpiadi, che sono il corrispettivo dei Giochi Olimpici tradizionali, dedicati, però, gli atleti portatori di disabilità fisiche. Il Comitato italiano paraolimpico ha decretato la terminologia adeguata a definire le olimpiadi parallele create ad hoc per questa tipologia di atleti. Tra gli atleti paralimpici più conosciuti c'è Oscar Pistorius, un atleta paralimpico sudafricano, che corre senza gambe, attraverso l'ausilio di speciali protesi.
I Giochi di Stoke Mandeville furono la prima espressione di competizione paralimpica: ad organizzarli il medico britannico Ludwig Guttmann nel 1948, coinvolgendo i veterani della seconda guerra mondiale, i quali, a causa delle atrocità del conflitto, avevano riportato danni alla colonna vertebrale. La manifestazione divenne sempre più importante, coinvolgendo anche atleti di altre nazioni. Il medico italiano Antonio Maglio, nel 1958, direttore dell'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli infortuni sul lavoro propose a Guttmann di disputare l'edizione del 1960 a Roma, che nello stesso anno avrebbe ospitato la XVII Olimpiade. I "IX Giochi Internazionali per Paraplegici" di Roma 1960, ovvero la nona edizione internazionale dei Giochi di Stoke Mandeville, vennero riconosciuti, in seguito, come I Giochi Paralimpici estivi nel 1984. Le prime Paralimpiadi Invernali, invece, furono organizzate a Örnsköldsvik, in Svezia, nel 1976.
Agitos, ossia io mi muovo: questo il concetto alla base del logo finale delle Paralimpiadi in cui ci sono, appunto, tre agitos, in blu, rosso e verde. Consiste in un simbolo di movimento intorno a un punto centrale, che sottolinea fortemente il ruolo del Comitato Paralimpico Internazionale come aggregatore degli atleti disabili di ogni parte del globo.
Imma Cerasuolo e Gianluca Attanasio, due importanti atleti paralimipici italiani hanno partecipato ai Giochi Paralimpici di Londra 2012. In un'intervista ai microfoni di Fanpage, i due atleti hanno sottolineato il fatto che la disabilità non è uno ostacolo che impedisce di praticare sport, anzi: attraverso la loro forza di volontà, ai sacrifici e alla loro bravura, cercano di dare continuamente un esempio positivo a chi, come loro, ha dei deficit fisici. Si può diventare campioni anche non essendo degli atleti normodotati: questo è il messaggio che i due atleti cercano di infondere ai propri sostenitori e alle persone diversamente abili.