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Cosa non torna nella tragica storia di Julia Ituma: le quattro domande ancora senza risposta

La morte di Julia Ituma ha sconvolto tutto il mondo dello sport italiano, e non solo. Ci sono, però, almeno quattro domande che ancora non hanno trovato risposta sulla scomparsa della giovanissima atleta della Igor Novara.
A cura di Vito Lamorte
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La morte di Julia Ituma ha sconvolto tutto lo sport italiano. La giovanissima pallavolista della Igor Novara e delle nazionali giovanili azzurre è precipitata dalla finestra della stanza dell’albergo dove alloggiava a Istanbul, dove aveva appena giocato e perso col club piemontese la semifinale di Champions League femminile contro l'Eczacibasi. Una tragedia.

Ieri la salma della ragazza è rientrata in Italia: i funerali si terranno a Milano martedì alle ore 11 nella chiesa di San Filippo Neri, la parrocchia nel quartiere della Bovisasca dove Julia Ituma ha iniziato a giocare a pallavolo. Venerdì, nell'istituto di medicina legale di Istanbul, sul corpo della giovane è stata eseguita l’autopsia: dalle prime indiscrezioni si escludono il consumo di alcol o sostanze stupefacenti e viene confermata l’ipotesi di suicidio, ma per avere gli esiti ufficiali bisognerà attendere alcuni giorni.

In Turchia è stata aperta un’indagine per provare a capire cosa è accaduto nelle ultime ore di vita della giovane pallavolista e anche la Procura della Repubblica di Roma ha deciso ieri di aprire una inchiesta sulla vicenda.

Ci sono, però, almeno quattro domande che ancora non hanno trovato risposta.

Cosa è successo nel corso dell’ultima telefonata fatta da Julia nei corridoi dell’albergo poche ore prima della morte?

La sera prima della sua morte Julia Ituma avrebbe parlato al telefono con un ragazzo di Novara, un compagno di scuola, e la telefonata sarebbe durata diversi minuti dopo i quali il ragazzo aveva cominciato a preoccuparsi per come aveva sentito l’amica. A riportare questa indiscrezione è il Corriere della Sera.

Il ragazzo avrebbe provato a rimettersi in contatto con lei ma non ci è più riuscito e ha scritto alle compagne di squadra con dei messaggi sui social ma i messaggi inviati sono stati letti solo all’alba, dopo che è stato ritrovato il corpo della pallavolista fuori dall’hotel di Istanbul.

Julia ha mandato davvero un ultimo messaggio? E a chi?

Se i media turchi avevano parlato di un ultimo messaggio nella chat di squadra, nelle scorse ore è arrivata la smentita dell'Igor Volley Novara, che attraverso il suo ufficio stampa ha affermato che la giovane non ha scritto “arrivederci” o “addio” nel gruppo WhatsApp della squadra poco prima della scomparsa. Le compagne hanno detto di "non riuscire a farsi una ragione dell'accaduto: nulla ha mai anche solo lasciato presagire che una cosa del genere potesse accadere, saremmo intervenute".

Non è chiaro il motivo per cui affermare una cosa del genere quando non ci sono riscontri reali in merito o comunque c'è il rischio di essere smentiti. Adesso, almeno per quanto riguarda questa pista, bisogna capire se davvero Ituma ha mandato davvero un ultimo messaggio oppure no.

Perché la polizia turca ha riconsegnato il telefono di Julia alla mamma completamente svuotato dei dati presenti?

La madre di Julia Ituma, Elizabeth, ha raccontato una vicenda alquanto particolare che riguarda il telefonino della figlia, sequestrato dalla polizia turca e analizzato cercare di ricostruire gli ultimi istanti prima della tragedia. Lo smartphone è stato restituito completamente vuoto e queste sono le parole sella signora Elizabeth: "Io l'ho visto, ma era completamente vuoto. L'ho acceso, ma dentro non c'era più niente. Cancellati gli sms, la rubrica, e i messaggi WhatsApp. Anzi, sparita anche la app di WhatsApp. Gli inquirenti hanno sicuramente copiato il contenuto per capire con chi ha parlato e chattato prima".

Nelle ultime ore il Corriere della Sera ha riportato la notizia che la mamma di Julia Ituma avrà una copia del telefono con tutti i messaggi e le app scomparse dopo la chiusura delle indagini.

La più atroce delle domande: perché l’ha fatto?

Questa è la domanda più difficile a cui rispondere. Probabilmente è anche inutile cercare sul cellulare, risalire la cronologia o agli ultimi contatti: non potremo sapere nulla di Julia Ituma e dei suoi pensieri di quella serata e cosa l'ha portata a fare quel gesto. Se di questo si tratta.

Una domanda atroce e dolorosissima per i suoi familiari, i suoi amici e tutta la comunità sportiva italiana.

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