Correre per dimagrire: cinque segreti per aumentare il metabolismo
Si sente dire spesso "per dimagrire bisogna far aumentare il metabolismo". Una frase che significa tutto e niente, per questo cerchiamo di comprendere meglio cosa s'intenda. La spiegazione – senza scendere in eccessivi tecnicismi – è semplice: il metabolismo è la velocità con cui il nostro corpo brucia le calorie per soddisfare i propri bisogni vitali. Va da sé, dunque, che un maggior dispendio implichi una minore assimilazione e di conseguenza una condizione fisica più dinamica. Il passaggio successivo ora è cercare di capire come agevolare questa trasformazione all'interno del nostro organismo. Nel post relativo all'effetto afterburn (lo trovate qui) vi abbiamo già parlato di come la corsa e un allenamento aerobico costante influiscano sulla capacità di bruciare calorie più in fretta e di innescare un meccanismo virtuoso in cui la nostra macchina (il corpo), una volta avviata, continui a lavorare per noi. Ma non è tutto. Oggi, in particolare, vogliamo approfondire l'importante relazione tra attività fisica e alimentazione. Esistono infatti alcuni piccoli accorgimenti utili a rendere ancora più efficace lo sforzo a cui ci sottoponiamo con l'allenamento. Eccovi cinque "segreti" per aumentare il metabolismo:
1. Effettuare due o tre allenamenti a settimana di non meno di 40 minuti l'uno. È questa, infatti, la soglia di tempo entro la quale il nostro corpo si mette adeguatamente in moto e comincia a bruciare. In aggiunta alla seduta aerobica è opportuno aggiungere anche esercizi di tonificazione muscolare. Un fisico più muscoloso, a prescindere da età, funzionalità tiroidea e intensità dell'attività fisica, brucerà di più in quanto il muscolo è un tessuto vivo e con richieste metaboliche nettamente superiori rispetto al tessuto adiposo.
2. Variare frequentemente il piano di allenamento, oltre a distrarre la mente e preservarla dalla noia, sottopone il nostro fisico a stimoli diversi. Inoltre, è sempre opportuno mantenere un certo ritmo, senza concedersi pause troppo lunghe e possibilmente a una frequenza cardiaca tra il 70 e il 75% di quella massima sotto sforzo. Naturalmente ogni sforzo va calibrato sulla base delle proprie condizioni. Alternativamente variare le velocità contribuisce ugualmente al raggiungimento dell'obiettivo.
3. Evitare diete improvvisate e improntate al digiuno: l'effetto sarebbe l'opposto. Facendo trascorrere troppo tempo tra un pasto e l'altro, infatti, il nostro corpo tende ad assumere una posizione conservativa e a trattenere nutrienti in attesa del pasto successivo. La conseguenza sarà che alla prima concessione a tavola, verrà tutto assimilato con conseguenze superiori al normale. Meglio tre pasti equilibrati, inframezzata da due spuntini ipocalorici.
4. Mantenere un certo equilibrio tra l'assunzione di carboidrati e proteine; assumere adeguatamente frutta, verdura e acqua (possibilmente con un residuo fisso basso e mai meno di due litri al giorno), in modo da favorire soprattutto attraverso il contributo degli antiossidanti l'eliminazione di tossine.
5. Gestire a dovere il rapporto sonno-veglia. Provate a dormire meglio e di più: secondo numerosi studi, dormire poco rallenta il metabolismo. Inoltre, è sempre meglio evitare spuntini notturni, o assumere cibo prima di andare a letto. Durante il sonno, non essendoci immediata necessità di cibo, le calorie ingerite vengono immagazzinate sotto forma di riserve.
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