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Corre solo e vince la finale dei 100 metri mentre i rivali scappano: clamorosa scoperta dopo la gara

Lalit Kumar che aveva conquistato la popolarità per aver gareggiato da solo dopo il fuggi fuggi degli altri atleti per i controlli anti-doping è risultato positivo ad una sostanza vietata.
A cura di Marco Beltrami
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Lalit Kumar ha conquistato una popolarità improvvisa e inaspettata negli scorsi mesi a causa di una gara molto particolare. L'atleta indiano infatti si è ritrovato da solo in pista a gareggiare in occasione della finale dei 100 metri al Delhi State Championship. Tutti i suoi avversari infatti si sono defilati poco prima della partenza per paura dei controlli anti-doping. La vicenda ha avuto un epilogo grottesco, visto che Kumar è risultato positivo ad un test relativo all'utilizzo di sostanze illecite.

Questo velocistà era stato considerato un vero e proprio esempio di onestà in occasione del prestigioso appuntamento del Campionati nazionali di atletica indiani. Al contrario degli altri sette concorrenti che si erano qualificati per l'attesa finale dello stadio Jawaharlal Nehru infatt  non si era defilato quando c'era stata una fuga di notizie relativa alla presenza dei funzionari della NADA. Lo spauracchio di una possibile positività ha spaventato gli atleti, che potrebbero ora comunque andare incontro ad una squalifica di due anni secondo quanto dichiarato dal presidente della Delhi State Athletics Association, Joshua.

Una situazione che ha fatto il giro del mondo, e che ha alimentato il dibattito sul fenomeno del doping nel panorama dell'atletica indiana. Purtroppo però anche l'unico corridore che sembrava non avere nulla da nascondere alla fine non ha superato un controllo anti-doping. Nelle ultime ore infatti si è diffusa la notizia che il campione di urina di Lalit Kumar raccolto dopo la gara del 26 settembre è risultato positivo ad uno steroide vietato.

Una beffa vera e propria che getta un ulteriore ombra sull'evento. Kumar dal canto suo ha negato di aver assunto qualsiasi tipo di sostanza per migliorare le prestazioni sportive, e crede infatti di essere stato incastrato. La sua difesa fa leva proprio sul fatto di essere rimasto in pista, e non essere fuggito: "Se avessi preso qualche farmaco per migliorare le prestazioni, sarei scappato come gli altri – ha dichiarato al The Indian Express – Non ho mai fatto uso di droghe… mi sento come se alcuni allenatori fossero coinvolti nell'incastrarmi".

Purtroppo per lui però non potrà presentare ricorso per far effettuare le controanalisi sul suo campione di urina. Il motivo? Non ha i soldi per pagare il test. La beffa oltre al danno: "Ho preso solo degli integratori proteici e forse erano contaminati".

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