video suggerito
video suggerito

Corre la maratona con un’ananas in testa, lo farà anche con un’anguria: è per il bene di tutti

Moshe Lederfien, maratoneta 70enne, ha corso anche la maratona di Siviglia con un’ananas in testa. Vuole sottolineare così l’importanza di una sana alimentazione.
A cura di Marco Beltrami
59 CONDIVISIONI
Immagine

Se già il correre una maratona è un'impresa non alla portata di tutti, figuriamoci il farlo con un'ananas in testa e non in giovanissima età. Stiamo parlando di Moshe Lederfien, un maratoneta 70enne che anche in occasione della gara di Siviglia si è messo in luce percorrendo tutti i chilometri previsti, portando in equilibrio sul capo il frutto.

Un modo di correre unico per questo israeliano che infatti viene chiamato "il maratoneta dell'ananas". Quella in terra andalusa non è stata l'unica maratona portata a termine in questo modo, visto che in precedenza si è disimpegnato così anche nelle gare di New Tork, Vienna, Berlino e Valencia facendo registrare con l'ananas sulla testa il miglior tempo di 1h57 nella mezza maratona e 4h12 nella maratona.

Il suo peculiare modo di competere ha lasciato tutti i presenti di stucco, come confermato dai tanti video di appassionati che immortalano il suo curioso stile sui social. Presto però Moshe, che sul suo profilo social si mostra alle prese con il trasporto di vari oggetti sulla testa (persino una balla con delle bottiglie d'acqua), potrebbe anche utilizzare un altro frutto più ingombrante, un'anguria.

Ma perché il 70enne si rende protagonista di questo tipo di corsa? A Russia Running ha dichiarato: "La frutta è uno degli alimenti più importanti per le persone e voglio portare questo bene a tutti. Il legame tra uomo e natura, corpo e mente è inseparabile. Così l'ananas non mi cade dalla testa: resta fermo e anche ad alta velocità".

Per scoprire i motivi di questa curiosa iniziativa bisogna tornare indietro nel tempo, a 17 anni fa. Lederfien infatti soffriva di diabete, pressione alta e pesava 130 kg. Una situazione figlia dello shock legato alla sua partecipazione come militare alla guerra dello Yom Kippur. Dopo quel tracollo ha dovuto ricorrere ad un'alimentazione sana e controllata, e così cerca di sottolineare quanto sia importante la frutta nella vita quotidiana di tutti.

59 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views