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Coronavirus, tampone positivo per Aldo Montano: colpite dal Covid anche moglie e figlia

Dopo il test effettuato nelle scorse ore, Aldo Montano è risultato positivo insieme alla moglie incinta e alla figlia di tre anni. “Siamo acciaccati forte, tutti e tre a casa con Covid da ieri. Per ora abbiamo tosse, febbre e dolori ovunque. Stiamo sotto controllo, sperando che finisca così”, ha spiegato all’Ansa lo schermidore medaglia d’oro alle Olimpiadi 2004.
A cura di Alberto Pucci
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Il Coronavirus non risparmia nessuna disciplina sportiva, e nelle ultime settimane ha colpito anche la scherma. L'ultimo ad essere stato toccato dal Covid è Aldo Montano. Lo schermidore toscano, medaglia d'oro ai Giochi olimpici di Atene 2004, è infatti risultato positivo dopo il tampone effettuato poche ore fa. Insieme a lui, sono risultate positive anche la moglie Olga Plachina (in attesa del secondo figlio) e la loro primogenita di tre anni Olimpia. A confermare la notizia è stato lo stesso Montano: "Siamo acciaccati forte, tutti e tre a casa con Covid da ieri – ha spiegato Montano all'Ansa – Per ora abbiamo tosse, febbre e dolori ovunque. Stiamo sotto controllo, sperando che finisca così".

La notizia della positività del quarantaduenne di Livorno, arriva a pochi giorni dal tampone positivo di Arianna Errigo, il cui contagio è stato scoperto in ottobre, e di quello di cinque atleti della nazionale di scherma contagiati durante il raduno azzurro dello scorso settembre a Cascia: ritiro che la Federazione Italiana Scherma aveva prontamente deciso di sospendere dopo la conferma del focolaio.

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Il sogno di Tokyo 2021

Nonostante il Coronavirus, l'obiettivo di Montano rimane quello di poter partecipare alle prossime Olimpiadi. Un sogno che proprio la pandemia potrebbe togliergli, dopo aver già spostato l'appuntamento di Tokyo alla prossima estate: "Era l’unica decisione possibile in questo periodo qui – ha spiegato nell'intervista concessa alla nostra redazione nello scorso maggio – Vedendo il bicchiere mezzo pieno meglio posticipate che annullate, dall’altra parte bisogna ancora vedere. Ci sarà un punto interrogativo fino gennaio-febbraio 2021 quando si riunirà di nuovo il CIO e e il comitato organizzatore di Tokyo per decidere se sarà possibile fare la manifestazione a luglio 2021 oppure no. Io l’ho presa bene perché era la cosa giusta per la sanità mondiale, ma allo stesso tempo male perché per un atleta di 43 anni qualcosa cambia".

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