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Coronavirus, si ferma anche il golf: rinviato il Masters di Augusta

Attraverso un comunicato ufficiale la Pga (Professional Golfers Association of America) ha formalizzato la decisione di rimandare uno dei più importanti tornei della stagione del circuito professionistico maschile, l’unico che si disputa fin dalla prima edizione all’Augusta National Golf Club alla luce dell’emergenza Coronavirus.
A cura di Marco Beltrami
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Foto: https://twitter.com/PGATOUR/status/1238467418508472320
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Anche il golf fa i conti con l'emergenza legata al Coronavirus. Attraverso un comunicato ufficiale la Pga (Professional Golfers Association of America) ha formalizzato la decisione di rimandare il Masters, uno dei più importanti tornei della stagione del circuito professionistico maschile in programma dal 9 al 12 aprile, l'unico che si disputa fin dalla prima edizione all'Augusta National Golf Club, in Georgia (USA). Il presidente Fred Ridley ha affermato di sperare di posticipare l'evento, nonostante la cancellazione di altri eventi importanti.

Golf, rimandato il Masters di Augusta per l'emergenza Coronavirus

L'Augusta National Golf Club ha dunque deciso di rimandare il Masters a causa dell'emergenza Coronavirus. Un provvedimento che era nell'aria ma che è stato formalizzato attraverso una nota divulgata sul proprio sito ufficiale. Il presidente del Club Fred Ridley a tal proposito spera di posticipare l'evento, trovando in calendario una data che possa non compromettere altri eventi, anche alla luce della sospensione di altri tornei: "Abbiamo pubblicato un promemoria in cui si affermava che i nostri piani per ospitare il Torneo di Maestri, l'Augusta National Women's Amateur e le finali nazionali Drive, Chip e Putt non erano cambiati. Sfortunatamente, i rischi sempre crescenti associati al diffuso Coronavirus COVID-19 ci hanno portato a una decisione che senza dubbio sarà deludente per molti, anche se sono fiducioso che sia appropriato in queste circostanze uniche".

I golfisti hanno chiesto di non gareggiare

Nello stesso comunicato, è stato reso noto che sono stati gli stessi golfisti a chiedere di fermare gli eventi: "Molti di loro – ha spiegato il commissario Monahan – hanno chiesto lumi su come sarebbero potuti rientrare nei rispettivi Paesi d'origine o su come le famiglie avrebbero potuto raggiungerli negli Stati Uniti. E' stata una decisione difficile, ma l'unica possibile". Alla fine dunque, come accaduto in altri sport, la decisione è stata inevitabile.

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