Coronavirus, il CIO: “Annullare Olimpiadi distruggerebbe il sogno. Un rinvio? È complesso”
Dopo la presa di posizione ufficiale del nuoto e dell'atletica USA e del Comitato Olimpico della Norvegia, sono arrivate nelle ultime ore ulteriori richieste di rinvio delle Olimpiadi di Tokyo 2020 alla luce dell'emergenza Coronavirus. Nonostante il fronte di chi vorrebbe uno spostamento delle competizioni al 2021 è in aumento, il CIO tiene duro: il presidente Thomas Bach dopo aver assolutamente escluso la possibilità di una cancellazione dei Giochi, si è detto perplesso anche su un possibile rinvio alla prossima stagione.
Coronavirus, il presidente del CIO esclude la cancellazione ed è scettico sul rinvio delle Olimpiadi 2020
Il presidente del CIO (Comitato Olimpico Internazionale) Thomas Bach ai microfoni della radio tedesca SWR ha parlato degli scenari per le prossime Olimpiadi di Tokyo 2020. L'emergenza Coronavirus sta mettendo a rischio i Giochi, anche se il numero uno tedesco, ex atleta, è perentorio: "Una cancellazione distruggerebbe il sogno olimpico di 11.000 atleti provenienti da 206 comitati olimpici nazionali e dalla squadra di rifugiati del CIO. La cancellazione sarebbe la soluzione meno giusta". Scetticismo anche sulla possibilità di un rinvio al 2021 sulla scia di quanto accaduto per Euro 2020: "Non è possibile rimandare i Giochi olimpici come una partita di calcio del prossimo sabato. Bisogna basarsi su informazioni affidabili e chiare".
Aumenta il fronte del no alle Olimpiadi nel 2020. Le Federazioni favorevoli al rinvio al 2021
Nel frattempo però aumentano le prese di posizione a favore di un rinvio delle Olimpiadi da parte delle varie Federazioni sportive internazionali. Anche la Federatletica USA dopo il nuoto ha chiesto di spostare Tokyo 2020 a causa della pandemia del COVID-19. Allineato a questa posizione anche il Comitato Olimpico del Brasile che si è espresso attraverso una lettera ufficiale, sulla scia di quanto fatto ieri dalla Norvegia.
La posizione dell'Italia. Le parole di Malagò sulle Olimpiadi di Tokyo
E l’Italia? Sulla vicenda si è espresso oggi, il presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano Malagò che ha aperto a tutte le soluzioni: “Il problema è che qui ci sono due soggetti che devono prendere una decisione: il CIO e il Governo giapponese, perché loro hanno la titolarità dell'evento. Nessuno può pensare che non stiano facendo tutte le valutazioni, i piani B e i piani C: ma questi necessitano del tempo per essere messi in piedi, ammesso e non concesso che siano inevitabili- Malagò ha poi concluso a Radio Deejay – I Comitati olimpici nazionali hanno dato mandato al presidente del CIO Bach, ma non faccio nulla di male nel dire che si stanno vagliando tutte le ipotesi. Nulla è da escludere".