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Coronavirus, gli Stati Uniti del nuoto e la Norvegia chiedono il rinvio delle Olimpiadi 2020

Presa di posizione perentoria degli Stati Uniti del nuoto e del Comitato Olimpico della Norvegia che hanno ufficialmente chiesto di rinviare le Olimpiadi di Tokyo in programma nell’estate 2020 alla luce dell’emergenza Coronavirus. Si spinge per posticipare la kermesse al 2021, per tutelare sportivi e tifosi.
A cura di Marco Beltrami
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Presa di posizione perentoria da parte di una delle Federazioni sportive più importanti del mondo. L'USA Swimming, ovvero l'organo di governo nazionale del nuoto degli States ha chiesto ufficialmente che le Olimpiadi di Tokyo 2020 vengano posticipate di un anno alla luce dell'emergenza Coronavirus. Il tutto è stato formalizzato attraverso una lettera inviata all'amministratore delegato del Comitato Olimpico e Paralimpico degli Stati Uniti Sarah Hirshland. Sulla stessa lunghezza d'onda anche il Comitato olimpico norvegese, che si è espresso attraverso un comunicato.

Gli Stati Uniti del nuoto chiedono il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo per il Coronavirus

L'USA Swimming, ovvero l'organo che governa il nuoto negli Stati Uniti ha chiesto formalmente il rinvio delle Olimpiadi 2020 alla prossima annata. Una scelta legata alle notevoli restrizioni che anche oltreoceano sono state adottate per ridurre al minimo il rischio di ulteriori contagi da Coronavirus. In una lettera inviata al Comitato Olimpico e Paralimpico degli Stati Uniti, Tim Hinchey amministratore delegato di USA Swimming ha comunque sottolineato gli sforzi di tutti gli atleti del nuoto a stelle e strisce: "Il mondo dei nostri atleti si è capovolto, li ho visti lottare per trovare il modo di continuare a prepararsi ed allenarsi per quella che per molti è la più grande opportunità competitiva della loro vita".

Perché i nuotatori degli USA vogliono rinviare le Olimpiadi 2020

Impossibile però per i nuotatori far finta di niente nei mesi che portano alle Olimpiadi, che inizieranno a fine luglio: "Tutti hanno sperimentato interruzioni inimmaginabili, pochi mesi prima dei Giochi olimpici, che mettono in discussione l'autenticità di condizioni di parità per tutti. I nostri atleti sono sottoposti a tremende pressioni, stress e ansia e la loro salute mentale e benessere dovrebbero essere tra le massime priorità. È con l'onere di queste serie preoccupazioni che chiediamo rispettosamente che il Comitato Olimpico e Paralimpico degli Stati Uniti sostenga il rinvio dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 di un anno. Non ci sono risposte perfette, e questo non sarà facile; tuttavia, è una soluzione che fornisce un percorso concreto in avanti e consente a tutti gli atleti di prepararsi per i Giochi olimpici sicuri e di successo nel 2021″.

Anche la Norvegia chiede il rinvio delle Olimpiadi

Anche la Norvegia ha chiesto il rinvio dei Giochi. Il Il comitato olimpico norvegese (NIF) ha esortato il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) a prendere in considerazione la possibilità di posticipare i Giochi estivi del 2020. Queste le parole del presidente Berit Kjoll in un comunicato: "Alla luce della situazione molto poco chiara in Norvegia e in gran parte del mondo, non è né responsabile né desiderabile inviare atleti norvegesi ai Giochi Olimpici o Paralimpici del 2020 a Tokyo prima che la comunità globale si sia lasciata alle spalle questa pandemia".

Il CIO per ora tiene duro, con il Governo giapponese

Per ora il Governo giapponese sembra intenzionato a non sentire ragioni, andando avanti con l'organizzazione dell'evento in programma nella prossima estate. Anche il percorso della torcia olimpica dovrebbe tenersi con delle notevoli restrizioni, a conferma della volontà di andare avanti nonostante tutto. Difficile però pensare ad un regolare svolgimento dei prossimi Giochi Olimpici, soprattutto se la situazione legata alla Pandemia non dovesse migliorare già nelle prossime settimane.

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