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La morte di Kobe Bryant, star NBA, e di sua figlia

Condivisero le foto dei corpi mutilati di Kobe e della piccola Gigi: la famiglia Bryant riceve un maxi indennizzo

La vicenda venne alla luce dopo che uno dei soccorritori mostrò le immagini a un barista. L’accorso raggiunto da Vanessa Bryant e la contea di Los Angelese chiude il caso a distanza di 3 anni dalla morte di Black Mamba e sua figlia nell’incidente in elicottero.
A cura di Maurizio De Santis
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Kobe Bryant e sua figlia, Gianna, sono morti il 26 gennaio 2020 in un incidente in elicottero.
Kobe Bryant e sua figlia, Gianna, sono morti il 26 gennaio 2020 in un incidente in elicottero.
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Un maxi risarcimento da 28.85 milioni di dollari (circa 27 milioni in euro). È la somma che la famiglia Bryant ha accettato siglando un accordo definitivo con la Contea di Los Angeles per la condivisione delle foto scattate da alcuni dipendenti dello sceriffo e vigili del fuoco accorsi sul lungo dell'incidente in cui persero la vita Kobe, la figlia Gigi e altre sette persone. Tutte erano a bordo dell'elicottero che il 26 gennaio 2020 precipitò sulla collina di Calabasas (in California) mentre era in viaggio dall'aeroporto John Wayne all'aeroporto di Camarillo per recarsi a una partita di basket giovanile.

L'intesa è stata stimata tenendo conto delle legittime rivendicazioni della moglie dell'ex star NBA, Vanessa, e copre anche eventuali rivendicazioni future da parte sua e delle figlie, Natalia, 20 anni, Bianka, 6 e Capri, 3. L'indennizzo è composito: una parte (13.5 milioni di dollari) è frutto del patto con la contea, l'altra (15 milioni e rotti) era stata sancita da un giuria federale ad agosto scorso. L'ordine di transazione è stato già predisposto, manca ancora un passaggio formale: l'approvazione del tribunale per i figli minorenni.

Lo schianto sulle colline di Calabasas, città della California nella Contea di Los Angeles.
Lo schianto sulle colline di Calabasas, città della California nella Contea di Los Angeles.

"Il verdetto odierno – ha ammesso Luis Li, avvocato della vedova Bryant – arriva al culmine della coraggiosa battaglia intrapresa dalla moglie di Kobe per punire quelle persone che s'erano macchiate di un comportamento del genere. Ha combattuto per suo marito, sua figlia e tutti coloro che sono stati trattati con una simile mancanza di rispetto. Speriamo che questa sentenza valga da monito per il futuro".

Anche Chris Chester, che nel processo s'era associato alla querela di parte fatta da Vanessa Bryant, ha incassato 15 milioni di dollari in sede giudiziale e altri 5 milioni a corredo del proprio accorso stipulato con la Contea a settembre scorso. L'uomo aveva pianto la morte di sua moglie Sarah e della loro figlia di 13 anni Payton.

Il lungo dove il 26 gennaio 2020 cadde il velivolo a bordo del quale viaggiavano Black Mamba, la figlia e altre sette persone.
Il lungo dove il 26 gennaio 2020 cadde il velivolo a bordo del quale viaggiavano Black Mamba, la figlia e altre sette persone.

La vicenda è divenuta di dominio pubblico grazie a un articolo pubblicato sul Los Angeles Times nel 2020 e nel quale si faceva menzione di un episodio increscioso: uno dei primi soccorritori aveva mostrato a un barista e alcuni avventori del locale le immagini della scena (compresi i resti umani). Quelle foto, secondo quanto emerso in sede di dibattimento, sarebbero state trattate a mo' di pettegolezzo, finite nella memoria di almeno altri 28 cellulari tra dispositivi appartenenti al dipartimento dello sceriffo e altri privati.

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Il cadavere di Black Mamba venne ritrovato e recuperato nel giorno stesso della sciagura, quello della figlia Gianna fu rinvenuto in un burrone 24 ore dopo. Nessuno ebbe scrupolo né pietà umana nello scattare (e poi condividere) quelle foto tanto cruente quanto strazianti la frase pronunciata dalla vedova Bryant allora fu carica di dolore e rabbia nei confronti del personale d'emergenza: "Hanno approfittato del fatto che suo padre non fosse lì per proteggerla perché era all'obitorio".

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