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Commosse piccina l’Inghilterra, oggi è campionessa paralimpica. Il padre: “Era morta per due minuti”

Ellie Challis 18 anni fa aveva solo 16 mesi, quando fu colpita dalla terribile diagnosi di meningite. La piccola finì sulle prime pagine dei giornali inglesi come esempio della forza della vita, adesso ci è tornata per la meravigliosa vittoria della medaglia d’oro nel nuoto alle Paralimpiadi di Parigi. “Era morta per due minuti”, è il ricordo del padre, prima che la bambina subisse le amputazioni di tutti e quattro gli arti.
A cura di Paolo Fiorenza
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C'era una volta una bambina che tanti anni fa commosse tutta l'Inghilterra, finendo sulle prime pagine dei giornali per la sua voglia di farcela e di risalire la corrente della vita, che prima l'aveva trascinata ad un passo dalla morte e poi l'aveva costretta ad amputazioni dolorose che sembravano una sentenza sulla sua esistenza futura. Ed invece Ellie Challis non solo è riuscita a dedicarsi allo sport, ma ha anche raggiunto il top vincendo la medaglia d'oro alle Paralimpiadi di Parigi, classificandosi prima nei 50 metri dorso femminili – categoria S3 – col tempo di 53"56. "È meningite", si sentirono dire i genitori di Ellie nel 2005: una sentenza che lasciava alla piccola appena il cinque per cento di probabilità di sopravvivere. Suo padre Paul raccontò che sua figlia "era morta per due minuti".

Ellie Challis colpita da meningite a 16 mesi: si salvò ma le furono amputati tutti e quattro gli arti

Ellie oggi ha 20 anni e la sua forza di volontà ha fatto piangere nuovamente tutti gli inglesi, per la vittoria di un oro che dimostra come non arrendersi e credere nei propri sogni possa attingere alle nostre risorse più profonde, spostando in là i limiti del possibile. La piccola aveva solo 16 mesi quando arrivò per lei una diagnosi terribile, meningite. Sopravvisse alla malattia, ma fu costretta a subire l'amputazione di tutti e quattro gli arti: le gambe sopra il ginocchio e le braccia sotto il gomito.

La rimonta di Ellie: dalle protesi alla medaglia d'oro alle Paralimpiadi

La ragazza nata nell'Essex ha debuttato a livello internazionale ai Mondiali di nuoto paralimpico del 2019, dove ha vinto il bronzo sempre nei 50 dorso S3. Poi nel 2021 – a 17 anni – ha vinto l'argento nelle Paralimpiadi di Tokyo, migliorandosi adesso a Parigi con l'oro messo al collo. Riavvolgere il nastro all'indietro di due decenni dà il senso dell'impresa titanica di Ellie: quella bambina vivacissima dai capelli biondi fu colpita da meningite e i medici furono costretti alle amputazioni per salvarle la vita. Fu l'inizio della sua seconda esistenza: all'età di tre anni, gli specialisti della Dorset Orthopaedic Clinic – una struttura specializzata famosa in tutto il mondo – le impiantarono delle protesi alle gambe del valore di 25mila euro, pagate grazie ad una raccolta fondi organizzata da chi aveva preso a cuore la sua storia.

La copertina del Sun del 7 dicembre 2006: Ellie Challis cammina nuovamente grazie alle protesi
La copertina del Sun del 7 dicembre 2006: Ellie Challis cammina nuovamente grazie alle protesi

Grazie a quell'intervento, la piccola Ellie poté camminare di nuovo e nel contempo imparare a nutrirsi da sola, usando un cucchiaio tra i moncherini delle braccia, con l'aiuto della sorella gemella Sophie, che da allora ha camminato sempre al suo fianco. In quei giorni la storia della bambina si prese le copertine dei tabloid come il Sun, che ne fecero il simbolo della vita che si nutre della propria forza. Quella prima pagina fu pubblicata il 7 dicembre del 2006: il nastro scorre in avanti di 18 anni ed eccoci al 2 settembre 2024, quando Ellie sale sul gradino più alto del podio a Parigi. E non è finita qui, visto che la Challis ha possibilità di medaglia anche nei 100 metri stile libero femminili S3.

Il percorso verso i Giochi paralimpici di Parigi peraltro non è stato facile per la nuotatrice, che nel novembre dello scorso anno ha dovuto sottoporsi a un intervento chirurgico a entrambe le gambe. Nulla che potesse fermare la sua voglia di eccellere in vasca: "Ho partecipato ai Mondiali nel 2019 e da allora ho continuato a crescere, a crescere, a crescere. Oggi è stata la giornata più incredibile di sempre. Ero così sicura di me stessa, ma è una gara di nuoto, può succedere di tutto. Ma wow, è stato divertente – ha detto a caldo dopo la vittoria – La mia famiglia è lì sopra. Voglio solo dire un grande grazie a mio padre, alle mie sorelle e al mio allenatore, perché non avrei potuto farcela senza di loro. Questo è un sogno che si avvera".

Il padre di Ellie: "È la parola che ogni genitore teme, meningite. Era morta per due minuti"

Ancora un salto all'indietro nel tempo e siamo con papà Paul quando gli dissero che la sua piccola aveva quella terribile malattia: "È la parola che ogni genitore teme, meningite – raccontò all'epoca – In realtà Ellie è morta per due minuti. Il suo cuore si è fermato. Eravamo nella stanza quando il tracciato era piatto. Era così vicina alla fine. È rimasta in coma per cinque settimane e l'unica cosa che puoi sperare è che sopravviva".

Il resto della storia è nella forza di quella bambina, poi diventata ragazza e giovane donna. Ma sempre con la stessa voglia feroce di vivere. Più cresceva, più prometteva a se stessa che ci avrebbe messo più cuore, più anima, più tutto. "Mio padre pensava che non avrei mai più camminato. Ora rappresento il mio Paese alle Paralimpiadi. Andrò là fuori e farò del mio meglio e mi godrò ogni minuto. Non vedo l'ora di iniziare", aveva detto con fierezza alla vigilia. Lo hai fatto Ellie, accidenti se lo hai fatto. Quella bambina che provava a fare i primi timidi passi con le protesi non potrebbe essere più fiera di te, come lo è un Paese intero.

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