Olimpiadi Parigi 2024

Come si riducono davvero le mani di un campione olimpico di canottaggio: devastate dai calli

Justin Best, medaglia d’oro nel canottaggio alle Olimpiadi, ha mostrato i segni delle sue mani martoriate dopo le gare di Parigi.
A cura di Marco Beltrami
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Fatica, lavoro durissimo e sacrifici. Gli atleti alle Olimpiadi si giocano tutto, e spesso in pochi minuti. Ci sono immagini che spiegano tutto quello che devono affrontare i protagonisti dei Giochi di Parigi, meglio di tante parole. È il caso della foto postata da Justin Best, canottiere americano che ha mostrato i segni delle sue mani, letteralmente martoriate.

Le impressionanti immagini delle mani del canottiere medaglia d'oro alle Olimpiadi

Un po' come accade ai tennisti, anche gli atleti impegnati nel canottaggio devono fare i conti con problemi alle loro mani. Vesciche, ferite, e dolori vari sia sul palmo che sulle dita per i canottieri, impegnati a competere sul dolore, stringendo i denti. Molte volte infatti i trattamenti non bastano, anche perché ogni volta che s'impugnano i remi, tutto torna quasi come prima. Impossibile infatti fermarsi per recuperare, soprattutto quando le gare sono ravvicinate.

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Le impressionanti condizioni delle mani di Best, canottiere campione con gli USA

Justin Best, ha voluto rendere l'idea facendo vedere la parte interna della sua mano devastata dai calli e dai segni di ferite passate. Polpastrelli, attaccatura delle dita, palmo sono diventati addirittura quasi gialli a dimostrazione delle condizioni in cui lui, e sicuramente anche i suoi collegh,i gareggiano. Alla fine dunque bisogna fare i conti non solo con gli avversari, ma anche con i propri dolori.

E Best ci è riuscito alla grande visto che alle Olimpiadi di Parigi si è tolto una soddisfazione enorme, vincendo una medaglia d'oro. Questo ragazzo ha contribuito al primo posto del team USA nel quattro senza timoniere maschile, riportando un titolo che mancava al suo Paese nel canottaggio da 60 anni. Una soddisfazione enorme per Best, più forte del dolore, e dunque ancor più orgoglioso. Ora potrà tornare al suo lavoro di analista bancario e chissà quante volte dietro la scrivania ha dovuto spiegare il motivo delle sue mani martoriate. Ne è valsa la pena a giudicare dai risultati.

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