Come è nata la clamorosa protesta dell’Italia della pallanuoto: “Volevamo non fosse antisportiva”
Il Settebello ha chiuso in modo amarissimo il suo sogno olimpico, perdendo nei quarti di finale ai rigori con l'Ungheria. Ma quello che è accaduto durante l'incontro è stato davvero vergognoso, come ha detto il c.t. Sandro Campagna a caldo. Una decisione arbitrale clamorosamente sbagliata dell'arbitro ha condizionato, anzi inciso sull'esito finale delle Olimpiadi della squadra maschile di pallanuoto, che ha dato vita, poi, nella partita con la Spagna a una protesta vera e propria, una proposta intelligente che ha fatto il giro del mondo. Di tutto quanto è accaduto ne ha parlato a Fanpage.it il giocatore della nazionale Andrea Fondelli.
Il messaggio che ha voluto mandare l'Italia
Dopo il clamoroso e incredibile errore arbitrale che ha portato all'eliminazione dalle Olimpiadi, la nazionale di pallanuoto maschile ha messo in scena una protesta plateale contro la Federazione Internazionale, voltando le spalle alla giuria nel momento degli inni nazionali.
Poi per quattro minuti l'Italia ha giocato con un elemento in meno ed è stata ferma in acqua. Fondelli ha spiegato la genesi del gesto: "Oggi prima della partita abbiamo voluto mandare un messaggio, un messaggio che sia a favore della pallanuoto, che amiamo tanto. Dovevamo inventarci qualcosa che non fosse antisportivo, e abbiamo rispettato i valori dello sport, i valori olimpici. Ma abbiamo dato un messaggio chiaro, qualcosa va migliorato, va cambiato. Il VAR non è ancora all'altezza, della tecnologia che possiamo avere, e altre decisioni che possono influire sulla carriera di un atleta".
Fondelli dice anche di essersi emozionato molto in quei momenti e vivere l'inno rivolgendosi verso il pubblico era anche un tributo nei confronti degli spettatori: "Noi abbiamo pensato che quel gesto, cioè mettersi di spalle alla giuria, fosse emozionante, e lo è stato, perché non ho mai pianto così tanto. Quindi ci siamo abbracciati durante l'inno guardando il pubblico. Perché era giusto dare un tributo a loro, c'erano 15 mila persone".
Cosa è successo durante Italia-Ungheria
Quello che è accaduto durante il secondo quarto di Italia-Ungheria purtroppo è storia. L'errore arbitrale è stato colossale. Fondelli con grande precisione racconta quanto è successo mercoledì scorso: "Stavamo giocando un quarto contro l'Ungheria, eravamo 3-2 per loro nel secondo tempo. Un mio compagno di squadra Francesco Condemi tira e segna, nell'azione del tiro, il braccio finisce contro il volto di un ungherese, che si taglia sotto l'occhio ‘si apre' sotto l'occhio. Dopo aver visto il VAR gli arbitri hanno deciso che quel gesto fosse volontario e lo hanno punito per brutalità, che nel nostro sport è il fallo più grave. Gol annullato, rigore per loro, dal 3-3 si è finiti 4-2 per l'Ungheria, con il nostro giocatore espulso definitivamente e abbiamo giocato con un uomo in meno per quattro minuto".
Il ricorso dell'Italia non è stato accolto
L'Italia ha fatto ricorso. Sostanzialmente chi lo ha esaminato ha dato ragione al Settebello, ma la partita non si può ripetere. Fondelli spiega il perché: "C'è stato un ricorso da parte della Federazione. Il ricorso, sembra ironico, ci ha dato ragione. Il grand jury ha detto che l'azione non era premeditata, hanno tolto la squalifica a Condemi e hanno detto che quella non era una brutalità. Questo lascia più rammarico, perché hanno ammesso l'errore. E noi per quell'errore ci abbiamo rimesso anni e anni di sacrifici. Loro si sono attaccati a un cavillo. Se è un errore dell'arbitro è un errore soggettivo e quindi non si può rifare la partita. Quello è un errore di lettura del regolamento. Spero non ricapiti e si migliorino le cose".
"La pallanuoto deve rimanere uno sport pulito"
La speranza è che quanto accaduto all'Italia non si rivedrà mai più: "Aver fatto quel gesto ancora mi emoziona, aver fatto quel gesto in mondovisione è importante, per uno sport piccolo come il nostro in quel momento ci sentivamo di fare questo. Spero che gli italiani capiscano il nostro è uno sport bello, deve essere uno sport che rimane pulito. Noi come movimento pallanuoto abbiamo fatto una brutta figura. Era un gesto con cui si voleva richiamare l'attenzione. Abbiamo avuto tanto sostegno da tutta Italia e nel palazzetto e abbiamo reso omaggio al nostro sport, che l'altro giorno è stato un po' infangato".