Olimpiadi Parigi 2024

Claudia Mancinelli svela il retroscena del video che ha fatto il giro del mondo: “Non è come sembra”

Il video di Claudia Mancinelli con la giuria della ginnastica ritmica è diventato virale ma c’è una spiegazione nascosta: “Sofia si è presa ciò che voleva e mi ha dato la sua grinta”.
A cura di Ada Cotugno
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La storia della prima medaglia olimpica individuale della ginnastica ritmica italiana sembra uscita da un romanzo. Anzi, da un film visti i trascorsi di Claudia Mancinelli che dal set si è trovata catapultata direttamente alle Olimpiadi con Sofia Raffaeli e Milena Baldassarri che hanno portato a casa un terzo e un ottavo posto nell'all-around con appena dieci mesi di lavoro.

L'allenatrice ha catturato l'attenzione di tutti quando si è alzata per contestare ai giudici un punteggio troppo basso per l'esercizio della sua atleta, con una sicurezza tale da sbalordire chi la seguiva da casa. Ai microfoni di Fanpage.it ha raccontato cos'è successo davvero nei momenti che hanno preceduto la medaglia di bronzo e com'è stato il suo cammino fino a Parigi.

La spiegazione del video virale di Claudia Mancinelli

Ormai le immagini hanno fatto il giro dei social. Dopo l'ultimo esercizio l'allenatrice si è diretta dai giudici per contestare il punteggio assegnato a Raffaeli, considerato troppo basso per il tasso si difficoltà e per la pulizia dello svolgimento. China sul banco, ha rivisto le immagini insieme alla giuria prima di rialzarsi e tornare alla sua panchina con lo sguardo fiero e ancora innervosito dalla possibile ingiustizia.

Ha difeso la sua atleta, ma la forza di compiere questo gesto le è arrivata dalla stessa Sofia Raffaeli: "In realtà non è come sembra. Nel senso che Sofia è entrata alle clavette dopo l'errore alla palla con una grinta e grande determinazione. Io l'ho ringraziata perché mi ha proprio colpito questa reazione, le ho detto ‘sei stata una leonessa', quando è uscita la pedana aveva quello sguardo proprio determinato, convinto. Lei si è andata a prendere quello che voleva perché le stava un po' sfuggendo di mano e ha tirato fuori anche a me quella grinta".

Da ex ginnasta, cresciuta proprio nell'accademia di Fabriano dove adesso allena, sapeva benissimo cosa fare in quei momenti e si è lasciata contagiare dalla determinazione dell'azzurra. Mancinelli aveva già idea del punteggio che avrebbero potuto assegnare alla sua ragazza e per questo motivo è andata a contestare: "Ovviamente noi come tecnici sappiamo qual è il punteggio di partenza e le difficoltà delle ginnaste e quindi vedendo la sua esecuzione alle clavette e il punteggio raggiunto mi ritrovavo leggermente non in linea per cui sono andata. Una cosa naturale, normale. Lo sguardo che avevo era uno sguardo proprio di decisione, determinazione, per cui ero concentratissima e non potevamo perdere neanche un istante".

La preparazione alle Olimpiadi in dieci mesi

Dietro a quelle immagini si nasconde una storia molto più profonda, una sorta di corsa contro il tempo che Claudia Mancinelli e le sue ragazze hanno stravinto. L'allenatrice è subentrata alla fine del 2023, a dieci mesi dalle Olimpiadi, per sostituite Julieta Cantaluppi: la storia coach ha abbandonato Raffaeli e Baldassarri per andare ad allenare in Israele, facendo ricadere nelle mani dell'ex ginnasta un compito difficilissimo.

Prima di ogni cosa hanno dovuto costruire velocemente un rapporto basato sulla fiducia reciproca: "Per fortuna ci siamo subito trovate bene e abbiamo deciso di percorrere questo cammino insieme e ovviamente di difficoltà ce ne sono stati tantissime, ma tanto ci sarebbero state comunque in qualunque occasione. Abbiamo stretto i denti, ci siamo chiuse in palestra e abbiamo lavorato".

Per Mancinelli dietro a tutti il lavoro c'è solo un segreto. È quello del sacrificio e della dedizione che si vede ogni giorno in palestra: "Il segreto per portare queste atlete a livelli così alti, a una gara così importante, sicuramente è il lavoro serio, concentrato e continuo. Si cade ma ci si rialza più volte, ci siamo dette che ancora non siamo pronte, quindi siamo ripartite. Ci sono stati momenti più e meno belli. Specialmente in quest'ultimo mese di preparazione io avevo deciso di non lasciare, di non tornare a casa da un allenamento in cui non eravamo soddisfatti. Io, Sofia e Milena abbiamo deciso di non lasciare la palestra, anche se magari c'era stato un piccolo minuscolo errore in un esercizio".

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