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“Ci ha tolto il posto”: le accuse spagnole all’italiana Valentina Petrillo prima trans alle Paralimpiadi

La partecipazione alle Paralimpiadi di Valentina Petrillo diventa un caso in Spagna, con le polemiche di chi è rimasta fuori per cederle il posto.
A cura di Marco Beltrami
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La partecipazione di Valentina Petrillo alle Paralimpiadi sta facendo discutere. La velocista 50enne è la prima transessuale a gareggiare ai Giochi, nella classe T12, riservata agli ipovedenti. L'azzurra si disimpegnerà nei 200 e 400 metri, ma c'è già chi storce il naso sulla sua presenza. Un avvocato spagnolo infatti continua a sostenere che sia ingiusto far competere Valentina nelle gare femminili. Una presa di posizione a tutela di un'altra atleta, ovvero Melani Berges che aveva perso la possibilità di qualificarsi proprio grazie alla prova di Petrillo.

Polemiche su Valentina Petrillo, prima trans a partecipare alle Paralimpiadi

Il legale Irene Aguiar, specializzata in diritto sportivo internazionale alla BILD, ha affermato: "La nostra atleta spagnola Melani Berges ha perso la possibilità di qualificarsi per le Paralimpiadi. Il motivo è la partecipazione dell'uomo Fabrizio ‘Valentina' Petrillo, che è arrivato in finale al suo posto. Questo è ingiusto". A sostegno di questa tesi, secondo il tabloid tedesco ci sarebbero ben 40 organizzazioni femministe.

Infatti in una lettera dell'organizzazione Alliance Against the Erasure of Women si legge: "Diverse associazioni femminili, consorzi e ONG nazionali e internazionali si sono rivolte al Comitato Paralimpico Spagnolo per contestare il posto di Petrillo, sostenendo che aveva gareggiato con un vantaggio in una categoria che non corrispondeva alla sua, e per rivendicare quel posto per l'atleta spagnolo Berges".

Perché Valentina Petrillo può gareggiare alle Paralimpiadi

Ma perché Valentina Petrillo ha assolutamente le carte in regola per partecipare alle Paralimpiadi di Parigi? Il punto 4.5 del regolamento della World Para Athletics stabilisce che le atlete legalmente riconosciute come donne possono competere nelle discipline femminili: "La World Para Athletics gestirà tutti i casi che coinvolgono atleti transgender in conformità con le linee guida transgender del Comitato Olimpico Internazionale".

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Una posizione divergente rispetto a quella di World Athletics, che ha vietato agli atleti transgender di competere nelle gare femminili nel marzo 2023. Lord Sebastian Coe, presidente di World Athletics, ha affermato che la decisione è stata presa per garantire equità e "proteggere la categoria femminile". Il presidente del Comitato Paralimpico Internazionale (IPC), Andrew Parsons, ha detto a BBC Sport che Petrillo sarebbe stato "benvenuto" ai prossimi Giochi. Ma sperava anche che gli enti sportivi di tutto il mondo potessero un giorno unirsi sulla loro posizione sulla partecipazione degli atleti transgender.

Lo stesso Parsons ha spiegato: "Per il momento, le regole della World Para Athletics consentono a Petrillo di competere, quindi sarà benvenuta come qualsiasi altro atleta. Penso che sia giusto che trattiamo gli atleti transgender con rispetto. Ma penso che la scienza dovrebbe darci la risposta perché vogliamo anche essere giusti con gli altri atleti nel campo di gioco. È una domanda molto difficile. E quello che vorrei vedere in futuro è che l'intero sport abbia una posizione unita al riguardo".

La cinquantenne Petrillo dal canto suo ha dimostrato già in passato di voler andare avanti per la sua strada. Alla BBC Valentina ha dichiarato: "Aspettavo questo giorno da tre anni e in questi ultimi tre anni ho fatto tutto il possibile per guadagnarmelo. Merito questa selezione e voglio ringraziare la Federazione Italiana Paralimpica e il Comitato Paralimpico Italiano per aver sempre creduto in me, soprattutto come persona e come atleta. Il valore storico di essere la prima donna transgender a gareggiare alle Paralimpiadi è un importante simbolo di inclusione".

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