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Christophe Dominici morto suicida a 48 anni, mondo del rugby in lutto

Il corpo del giocatore della nazionale francese, è stato ritrovato senza vita questo pomeriggio nella zona del Parc di Saint-Cloude di Parigi. Secondo le prime testimonianze, l’ex giocatore di 48 anni si sarebbe tolto la vita lanciandosi dal tetto di un condominio. Per capire le cause della sua morte è stata aperta un’indagine dalla Procura della Repubblica di Nanterre.
A cura di Alberto Pucci
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Una notizia drammatica ha scosso il mondo dello sport francese e tutti gli appassionati di rugby del mondo. All'età di 48 anni è morto questo pomeriggio Christophe Dominici. Il corpo dell'ex giocatore della nazionale transalpina, protagonista anche con le maglie di Tolone e Stade Francais, è stato infatti ritrovato senza vita di fronte ad un edificio abbandonato vicino al Parc di Saint-Cloude: polmone verde della periferia parigina, situato nel dipartimento degli Hauts-de-Seine.

Secondo le prime ricostruzioni della polizia francese, corroborate anche dalla testimonianza oculare di un uomo, Dominici si sarebbe tolto la vita lanciandosi nel vuoto dal tetto di questo condominio in disuso. In queste ore è stata ovviamente aperta, dalla Procura della Repubblica di Nanterre, un'indagine per capire le cause della sua morte. La sua scomparsa ha inevitabilmente toccato tutti coloro che lo conoscevano, a partire dal club dello Stade Francais che gli ha regalato un ultimo commovente saluto su Twitter: "Siamo venuti a conoscenza, con immensa tristezza, della scomparsa di Christophe Dominici. Genio del rugby e compagno impareggiabile, lascia un grande vuoto nella nostra grande famiglia".

Il ricordo di Mauro Bergamasco

Tra i giocatori che hanno avuto la fortuna di scendere in campo insieme a lui, proprio allo Stade Francais, c'è anche l'azzurro Mauro Bergamasco: "Era una persona estremamente motivante, molto carismatico, capace di capovolgere qualsiasi situazioni e di mettersi in prima linea per arrivare assieme agli obiettivi – ha spiegato l'ex rugbista padovano alla ‘Gazzetta dello Sport' – Ha sempre avuto le sue idee e trovato modo di manifestarle. La notizia ci lascia scioccati e immagino la tragedia per la famiglia, per i figli. Prima di andare allo Stade, lo avevo affrontato da avversario in nazionale. Ricordo che accolse me e Mirco in maniera molto calorosa, d'altronde veniva da Tolone, era mezzo italiano".

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