Chi è Ange Capuozzo, l’angelo elettrico dell’Italia del rugby che ci fa sognare ai Mondiali
L'Italia è pronta per affrontare la sfida dei Mondiali di Rugby in Francia: il girone con i padroni di casa, Nuova Zelanda, Namibia e Uruguay è complicato, ma dalla loro parte gli azzurri hanno un estremo che le altre squadre stanno iniziando a invidiarci, Ange Capuozzo. È lui il nuovo astro nascente del rugby: è stato eletto giocatore rivelazione dell'anno da World Rugby e anche in questo torneo vuole recitare un ruolo da protagonista.
Il talento di Capuozzo ha già cominciato a brillare, attirando l'attenzione delle grandi squadre della storia di questo sport. E in Francia avrà l'occasione di riscattarsi dopo il Sei Nazioni di marzo, chiuso dall'Italia all'ultimo posto con cinque sconfitte su cinque. Nelle ultime due partite, quelle decisive, il giovane è rimasto fuori a causa di un problema alla spalla, ma in campo ha dimostrato di avere pochissimi rivali.
Chi è Ange Capuozzo, la stella dell'Italia di rugby
Capuozzo è nato in Francia, a Le Pont-de-Claix, dopo che i suoi nonni, nati a Napoli, si erano trasferiti lì dopo la Seconda Guerra Mondiale per fare i guantai. Suo papà è nato e cresciuto a Grenoble, mentre la madre è metà francese e metà malgascia. Uno stupendo incrocio di popoli e tradizioni capace di creare un gioiellino del nuovo rugby mondiale.
In realtà se lo guardi non pensi subito al rugby. Sembra un ragazzino di 177 centimetri e nemmeno 70 kg di peso, ma con la palla compone una danza elettrica che ammalia e stordisce.
Ange Capuozzo al Sei Nazioni di rubgy
Appena ha “toccato” il Sei Nazioni con la Nazionale ha fatto sfracelli: esordio contro la Scozia all’Olimpico, sconfitta azzurra per 22-33, ma Ange ha segnato due mete. Nella partita successiva poi, un pezzo di storia. Restiamo a galla contro il Galles al Millennium Stadium, all’80’ Capuozzo prende palla nella sua metà campo e riesce a seminare tutti gli avversari che incontra.
Passa il pallone a Edoardo Padovani quando ormai la meta è fatta. Garbisi trasforma e vinciamo in una delle grandi patrie del rugby internazionale. A fine partita il premio Man of the Match viene assegnato a Josh Adams, il quale va da Capuozzo per consegnargli la medaglia. Marco Pastonesi, una delle nostre migliori penne sportive e rugbistiche nello specifico, il giorno dopo scrisse che la sua azione era mossa da una “disperata ispirazione”.
Capuozzo primo italiano premiato ai World Rugby Awards
Anche in autunno Ange Capuozzo è stato il migliore della nostra squadra, facendo spesso saltare i meccanismi difensivi samoani e australiani. Ha fatto così buona impressione che ai World Rugby Awards è stato eletto “Breakthrough Player of the Year”, giocatore rivelazione dell’anno, superando giocatori come l’inglese Henry Arundell e i due irlandesi Dan Sheehan e Mack Hansen.
Altro attestato di stima anche le parole al Corriere della Sera di Diego Dominguez. Alla domanda se Capuozzo fosse un campione, il nostro grande numero 10 risponde: “È sorprendente, sembra leggero invece è tosto, difende, prende le palle alte”. Proprio così. A prima vista sembra un bambino tra gli uomini, poi quando ha la palla tra le mani il bambino resta bambino, ma con il turbo e una dinamica fantasia che ci sorprende ogni volta.
Infine le sue parole per spiegare come riesca a superare la differenza di taglia e di peso nei confronti con tanti suoi avversari. Intervistato da Karim Ben-Ismail per L’Equipe, sull’idea che uno con il suo fisico dovrebbe avere paura di affrontare gli armadi, ha risposto: “Certo che ho paura. Ma è questa sensazione che amo, perché mi fa sentire vivo. E poi mi motiva. Mi dico OK, ho i miei pregi da mettere in campo e farò di tutto per dimostrarlo”. Speriamo che continui ad avere paura e trovare nuove strategie per superarle fin dalla prima partita di questo nuovo Sei Nazioni contro la Francia campione in carica.