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Chamizo va alle Olimpiadi sperando non succeda: “Se vedo quegli arbitri dovranno mantenermi”

Il lottatore italiano, che era stato vittima di un ‘furto’ arbitrale nel pre-olimpico di Baku ma che è stato ripescato e parteciperà a Parigi 2024, ha avuto parole durissime nei confronti della federazione mondiale di lotta libera: “Il sistema è marcio”.
A cura di Alessio Morra
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La storia di Frank Chamizo è nota.  L'atleta italiano nel preolimpico di lotta libera a Baku si è visto prima offrire 300 mila dollari per perdere, poi è stato derubato dagli arbitri. Un furto in piena regola, che lo aveva escluso dalle Olimpiadi di Parigi. Fino a quando però, proprio pochi giorni fa, la federazione internazionale lo ha ‘spedito' ai Giochi tramite un ripescaggio. Chamizo dunque sarà in gara e proverà a vincere un'altra medaglia, dopo quella di bronzo di Rio 2016, ma la rabbia per tutta quella vicenda non è svanita e anzi le parole dell'atleta italiano sono sempre durissime.

Chamizo: "La federazione mi ha detto di non parlare"

A Parigi ci sarà, ed è giusto così. Si dirà: tutto è bene quel che finisce bene. Ma Frank Chamizo non ha dimenticato nulla di quanto è accaduto a Baku e a margine della presentazione della squadra olimpico Fijlkam è tornato su quanto accaduto nei mesi scorsi e ha messo nel mirino anche chi governa il suo sport, la lotta libera: "La federazione mondiale dopo Baku mi ha detto: ‘non parlare'. Da questa storia ho imparato che forse devo stare zitto. Ho capito che la verità molte volte scandalizza".

Chamizo, che alle Olimpiadi di Rio de Janeiro vinse la medaglia di bronzo, dice pure che il suo non è stato il primo e unico caso nella storia della lotta. E la sua denuncia spera apra una nuova linea di questo sport: "Il mio non è un caso isolato. Ho ricevuto tanti attestati di vicinanza e so che quanto mi è accaduto capita a tanti atleti che però non hanno il pubblico che ho io e così non vengono ascoltati. Ma con la mia denuncia spero di aver rotto un fronte. Il sistema è marcio". 

Poco preavviso per il ripescaggio: "Serve una magia"

Il ripescaggio ai Giochi è stato sorprendente – è arrivato dopo la non ammissione ai Giochi del russo Zaurbek Sidakov e del bielorusso Magomedkhabib Kadzimahamedau – ma il preavviso non è stato tanto e per questo Chamizo sostiene che non sarà, però, al top della forma a Parigi: "Mi sento di non arrivare in tempo alle Olimpiadi. Ci sono stati due momenti in cui non ci credevo più a essere ripescato a pochi giorni dai Giochi, ed è uno svantaggio. Serve una magia, ma qualcosa ci inventeremo".

Il messaggio per gli arbitri di Baku

Poi, però, dopo aver ringraziato il presidente del Coni: "Malagò mi ha aiutato tantissimo, anche se so che tra poco se ne andrà, vorrei che questo non accadesse mai perché lo sport italiano ha bisogno di presidenti come lui", Chamizo non è riuscito a trattenersi parlando degli arbitri che a Baku lo avevano fatto perdere: "L'ho detto, meglio che non li veda, sennò dovranno tenermi. Se mi vedono devono andare dall'altra parte, perché il fatto che loro siano rientrati prima di me è vergognoso". 

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