Caso Schwazer, Malagò sta con Carolina: “Mi sarei comportato anch’io come la Kostner!”
Schietto e deciso come sempre, Giovanni Malagò ha lasciato nuovamente il segno. Il presidente del Coni, intervenuto a "Un giorno da Pecora", programma radiofonico di Radio Rai, ha spiazzato gli ascoltatori difendendo a spada tratta Carolina Kostner, medaglia di bronzo alle ultime Olimpiadi invernali di Sochi: "Che cosa avrei detto agli ispettori che cercavano il mio ragazzo? Avrei detto anch'io "No, non c'è" – ha dichiarato Malagò – Se fossi stato convinto che non sarebbe stato un problema, lo avrei detto, che poi è quello che ha pensato anche lei. La sua situazione? Sono in grandissimo imbarazzo e le sono molto vicino. Io non sono affatto d'accordo, ma purtroppo devo accettare le norme scritte da un organismo internazionale che prevede questo tipo sanzione per chi non denuncia". Carolina Kostner, secondo la Procura antidoping del Coni, si sarebbe comportata da complice nella vicenda che poi ha portato a scoprire la positività del suo ex compagno: una triste storia che potrebbe tenere la pattinatrice lontano dal ghiaccio per molto tempo.
L'ansia di Carolina – E così, mentre Schwazer prova a rimettersi in piedi nel tentativo disperato di partecipare addirittura a Rio 2016, la Kostner incassa l'ennesimo attestato di fiducia del presidente del Coni e attende di conoscere il suo futuro. Nonostante le menzogne rifilate agli ispettori della Wada, il giorno in cui andarono a trovare l'ex fidanzato a Oberstdorf, la pattinatrice azzurra ha sempre dichiarato di essere estranea alla vicenda. Una tesi che, però, non ha convinto la Seconda Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping del CONI che, successivamente, ha deferito l'ex campionessa mondiale. La richiesta della Procura (4 anni e 3 mesi, un periodo paradossalmente più lungo di quello dello stesso Schwazer), nei giorni scorsi aveva fatto scattare la reazione furibonda del legale della pattinatrice: "La squalifica chiesta dalla Procura? Una sanzione del genere, non viene comminata nemmeno a chi ha fatto veramente uso di doping – aveva dichiarato l'avvocato Giovanni Fontana – E' una richiesta che lascia esterrefatti".