Caso Schwazer, il legale: “Doping forse colpa di una bistecca”
Dietro l'accusa di doping al marciatore italiano Alex Schwazer potrebbe esserci una bistecca di carne. Almeno è quello che sostiene il legale dell'atleta, l'avvocato Gerhard Brandstaetter, cercando di ribattere alle osservazioni dell’antidoping. Al 31enne altoatesino è stato trovato un elevato livello di testosterore nel secondo test su un prelievo effettuato a inizio anno dopo che nel primo esame non erano emerse irregolarità. Per l'avvocato però potrebbe esserci una semplice fetta di carne mangiata la sera del 31 dicembre, il giorno prima del controllo antidoping, dietro questi livelli sballati. L'ipotesi è che l'animale usato per fare la bistecca sia stato trattato con ormoni della crescita, come spesso oramai avviene in molti allevamenti intensivi, e che questi siano entrati in circolo nel sangue dell'atleta.
Come ha spiegato lo stesso legale, questa però non sarà la tesi difensiva di Schwazer davanti alla giustizia sportiva. "Dopo sei mesi non è più dimostrabile, quindi non sarà parte della strategia di difesa" ha sottolineato infatti l'avvocato, rivelando: "Punteremo a evidenziare tante diverse irregolarità che abbiamo dovuto riscontrare e che devono condurre all’annullamento del procedimento contro Schwazer". "Le irregolarità partono da gennaio, poi su questa prova, allora risultata negativa, è stato chiesto dalla Wada un altro test a maggio. Per noi queste sono altre anomalie. La nostra strategia è di raccogliere e rendere note tutte le incongruenze" ha sottolineato Brandstaetter.
Proprio l'idea che ci siano stati episodi strani sul caso di Schwazer ha portato il legale a depositare sabato mattina una denuncia penale a carico di ignoti presso la Procura di Bolzano in cui si ipotizzano i reati di frode sportiva e falso. "Entro martedì scriveremo anche una lettera alla Iaaf, con tutte le incongruenze di cui siamo venuti a conoscenza, chiedendo che venga annullata la procedura contro Schwazer per precludergli la partecipazione alle Olimpiadi di Rio e di non sospendere l'atleta", ha annunciato ancora il legale, concludendo: "Gli esiti dei test si sapevano già in maggio, ma sono stati resi noti solo nei giorni scorsi. È una grave irregolarità, vista l'imminenza della scadenza dei termini per presentarsi alle Olimpiadi".