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Caso Farfalle, la procura chiede un’ammonizione per Maccarani: “L’unica colpa è l’eccesso d’amore”

La Procura Federale ha chiesto un’ammonizione per Emanuela Maccarani e l’assoluzione per l’assistente Olga Tishina. Le allenatrici della squadra di Ginnastica Ritmica sono stata accusate di aver “adottato metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionali”.
A cura di Alessio Morra
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La procura federale della Federginnastica ha chiesto di sanzionare con un'ammonizione Emanuela Maccarani e di assolvere Olga Tishina. In attesa della decisione definitiva del tribunale si può dire che è una richiesta mite questa della procura federale, considerato che Maccarani e Tishina rischiano anche la radiazione.

Il procuratore federale della Federginnastica, Michele Rossetti, ha motivato la richiesta di ammonizione per Maccarani scrivendo che: "Non c'è prova di un comportamento vessatorio nei confronti delle ginnaste, e che anzi se una colpa si può imputare a Emanuela Maccarani è quella di eccesso di affetto nei confronti di Anna Basta (l'atleta ginnasta che denunciò la d.t. della ritmica azzurra ndr.), cercando di recuperarla rendendola performante con l'obiettivo di portarla alle Olimpiadi".

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L'allenatrice della nazionale di ritmica ed ex direttore tecnico dell'accademia di Desio e la sua assistente sono finite a giudizio dopo aver ‘adottato metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità ponendo in essere pressioni psicologiche e provando in alcune ginnaste "l'insorgere di disturbi alimentari e psicologici". Il processo era nato dalle denunce di Nina Corradini e Anna Basta, due ginnaste azzurre che avevano raccontato le rispettive vicende.

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La procura di Monza da tempo sta indagando sulle violenze e le umiliazioni subite da alcune ginnaste azzurre – che hanno denunciato l'accaduto. Le vicende risalgono al 2019 e al 2020, ma solo dopo un paio d'anni le ex Farfalle hanno reso note l'ossessione per il peso, ma anche gli insulti, una dieta molto rigida e il rito della bilancia in mutande. Dallo scorso inverno questo scandalo ha travolto la ginnastica italiana, perché oltre a quella di Monza anche le procure della Repubblica di Bologna e Brescia hanno aperto fascicoli su casi simili.

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