La campionessa ai Mondiali di volley che studia biochimica: “Ecco il segreto per l’energia giusta”
L'Italvolley sta appassionando tutti con le sue vittorie ai Mondiali in corso in Olanda dove è tra le Nazionali più quotate per l'alloro finale, ancora lontano ma dopo l'ennesimo successo, il 7° su otto partite, è un po' più vicino con la matematica certezza dei quarti di finale. Una squadra che arriva sulla scia del titolo europeo e che non si ferma di stupire, grazie ad un gruppo sempre più compatto e maturo nelle proprie potenzialità e che trova anche il tempo di coltivare una formazione personale diametralmente opposta a schiacciate e muri a rete.
Così capita che mentre ci si giochi un Mondiale al massimo delle proprie potenzialità si riesca anche a proseguire senza battere ciglio la propria carriera universitaria, a tal punto da sostenere e superare un esame nei giorni in cui in Olanda si dovrebbe pensare solamente alla pallavolo. E' il caso di Sylvia Nwakalor, 23enne opposto del San Casciano e nel giro della nazionale quale vice di Paola Egonu.
Per la leccese l'avventura azzurra è solamente all'inizio ma già coronata da enormi progressi in campo tanto che coach Mazzanti la tiene costantemente tra le convocate sapendo di poter contare sulle sue qualità. Anche nell'ultima uscita olandese, contro l'Argentina, ha dato il proprio contributo con 3 punti durante il 3° set nella gara che ha garantito il passaggio ai quarti, sostituendo nel finale una fenomenale Egonu che si è presa un momento di pausa: "Sono felice perché quando entro provo a dare il mio contributo e oggi ho avuto un grande supporto da parte di tutta la squadra. Un clima di tranquillità che mi ha messo nelle condizioni di fare bene".
Una prova certamente non indimenticabile ma un ulteriore passo in avanti in chiave azzurra, dopo altri sprazzi di qualità pure come in occasione del match di Nations League di giugno quando, con i suoi immensi 30 punti, era stata assoluta protagonista della vittoria sul Belgio che aveva dato il là alla straordinaria galoppata della nazionale fino alla epocale vittoria di Ankara sul Brasile. Ma a Sylvia Nwakalor va dato atto che essere presente in Olanda e contemporaneamente affrontare esami universitari – e superarli – e ulteriore simbolo di merito e onore. Così, mentre l'Italvolley faceva sua la sfida all'Argentina, l'opposta riceveva un'ulteriore ottima notizia: 28/30 all'esame di biochimica che, con il volley, c'entra assolutamente poco.
"Mah, io sono comunque abituata" ha poi rivelato sorridente e felice ai microfoni di Sky a chi dallo studio rimaneva allibito a tale notizia domandandosi come potesse riuscire a fare due cose così diverse entrambe alla perfezione. "Durante tutto l'anno studio e mi alleno, non è facile è sicuramente un sacrificio tornare dopo gli allenamenti e mettersi sui libri tutte le sere ma provo a farlo con costanza. Certo, preparare i Mondiali e studiare non è stato facile visto che è molto impegnativo ed è da questa estate che ci prepariamo per questo appuntamento, ma sono riuscita comunque a trovare gli spazi per studiare".
Un pensiero che Nwakalor non solo rende facile nei fatti ma da cui riesce anche a trarre un insegnamento che le permette di crescere come atleta: "Penso che sia importante farlo anche per poter staccare la spina e la testa. Nei momenti liberi ho cercato di concentrarmi in altro, per poi trovare una energia nuova quando entro in campo per poter dare sempre il massimo. Adesso però basta con gli esami e testa esclusivamente alla fase finale dei Mondiali, stiamo crescendo e iniziando ad esprimere tutto il nostro volley". Che l'Italia anche con Sylvia Nwakalor in campo, sta disputando al massimo livello. Da trenta e lode.