Bolt spiazza tutti: “Oggi Jacobs è il mio erede. Italia wow! Complimenti per la staffetta”
Fango, sospetti e il tentativo di sminuire una vittoria storica. Da quando Marcell Jacobs ha vinto la medaglia d'oro nei 100 metri alle Olimpiadi di Tokyo al battage mediatico sul trionfo ha fatto da contraltare il brusio – nemmeno tanto in sottofondo – di chi crede che quell'exploit sia frutto di altro, che l'italiano sarà stato anche bravo ma è stato aiutato dalle scarpette magiche calzate, col trucco e dalla tecnologia giunta a un livello tale da trasformare la pista in un tappeto volante. E quella brutta storia nella quale è rimasto coinvolto il suo ex nutrizionista viene tirata in ballo per alimentare le allusioni infamanti sul suo conto.
La migliore risposta. La voce che mette a tacere tutto e tutti è di Usain Bolt, leggenda vivente per il record della velocità. Lo sprinter giamaicano, che pure aveva espresso opinioni sfavorevoli nei confronti della federazione internazionale per la scelta di autorizzare l'utilizzo di materiale dell'ultima generazione, ha avuto parole di elogio per il velocista italiano. Lo definisce "straordinario e di gran classe" e nell'intervista al Corriere della Sera ne esalta le qualità di atleta sia dal punto di vista tecnico sia mentale.
"Solidissimo" è il termine che utilizza per spiegarne quanto sia stato importante l'aspetto psicologico dell'uomo dinanzi alla sfida più importante della carriera, alla quale è arrivato sottoponendosi ad allenamenti ossessivi (inseguendo un'auto), forgiato anche con il supporto altrettanto prezioso di una mental coach che gli ha insegnato a conoscere se stesso, la propria forza e a spingersi oltre ogni limite. "Oggi l’erede è lui – aggiunge Bolt – a che se fino a poco tempo fa devo ammettere che non lo conoscevo", ma quest'ultima riflessione non va certo a detrimento dell'impresa.
Anzi, c'è un dettaglio che sgombra il campo da qualsiasi altro cattivo pensiero messo in circolo dalla diffidenza: "Marcell ha dato tutto, il meglio di sé nei 100 metri che sono la corsa più importante e prestigiosa delle Olimpiadi. E questo è sicuramente un segno di grande classe, di talento. A lui e all'Italia vanno fatti i complimenti anche per la vittoria nella staffetta 4X100″.
La progressione dei risultati nelle batterie, dalla qualificazione alla finale (dove ha stabilito il record europeo), è stata straordinaria: il 9″80 che ha spinto Jacobs sul gradino più alto del podio ha lasciato di stucco. "La pista di Tokyo è velocissima – spiega ancora Bolt -, basta vedere anche i record nei 400 ostacoli. Ma Jacobs ha avuto il merito di migliorare il proprio personale arrivando in finale e vincendola da vero combattente, atleta forte fisicamente e mentalmente".