Belli, bravi, portabandiera: da Fede a Nadal, anche l’occhio vuole la sua parte
Il più grande spettacolo prima delle gare di Rio 2016 è la cerimonia d’apertura dei Giochi che, nella città colorata dai colori del Carnevale, si annuncia spettacolare: sfileranno i migliori atleti del mondo capeggiati dai portabandiera. L'Italia schiera la migliore atleta degli ultimi 10 anni, Federica Pellegrini, che ruberà l’attenzione per la sua fantastica carriera e anche l’occhio per la sua bellezza. E in quanto a bellezza sarà sfidata da molte atlete al top delle loro rispettive discipline. La Grecia si affida al volto di Sofia Bekatorou, oro olimpico della Classe 470 ad Atene 2004, la Danimarca alla bionda Caroline Wozniacki, in passato anche numero 1 della classifica ATP, la Slovacchia a Danka Bartekova, due volte oro europeo nello skeet, la Romania alla ginnasta Cătălina Ponor, la Serbia alla tiratrice Ivana Maksimović, tra le più attese a una grande prova nella carabina 50 metri 3 posizioni.
A chi andranno le preferenze maschili? Vedremo… Così come sarà interessante capire dove andranno quelle femminile, che potranno scegliere fra Rafa Nadal, portabandiera spagnolo per la seconda volta dopo Londra 2012, Alaaeldin Abouelkassem, fiorettista egiziano sorprendentemente argento quattro anni fa, Oussama Mellouli, grande nuotatore tunisino che passa dalla vasca alle acque libere tanto da essere stato oro nella 10km e bronzo nei 1500 a Londra 2012. Poi c'è Teddy Riner, francese, forse il più forte judoka “pound for pound” degli ultimi anni, anche se a vincere questa classifica dovrebbe essere il ginnasta colombiano Jossimar Calvo. Altre nazioni schiereranno i grandi delle loro discipline, come Luis Scola, cestista argentino, Sergey Tetyukhin, pallavolista russo, Anna Meares, pistard australiana che può ancora vincere contro le più giovani avversarie.
Yusra Mardini, capofila della squadra dei rifugiati
La carrellata di portabandiera olimpici non può che concludere parlando di Yusra Mardini, nuotatrice siriana che capeggerà la formazione dei Refugee Olympic Athlets (ROA), che il CIO ha istituito quest’anno per la prima volta ai Giochi di Rio. Nell'agosto del 2015 Yusra si è tuffata dal barcone che stava affondando nelle acque del Mare Egeo con venti migranti a bordo, e per tre ore lo ha trascinato fino a mettere tutti in salvo sulle coste dell'isola di Lesbo. Sarà lei l’atleta che tutti ammireranno e ringrazieranno sempre per aver salvato delle vite umane.