Olimpiadi Parigi 2024

Beatrice Colli spiega i segreti dell’arrampicata speed: “Se non sali come vorresti impazzisci”

Lo sprint scalando una parete di 15 metri è la disciplina che Beatrice Colli porterà alle Olimpiadi di Parigi 2024: abbiamo incontrato la 19enne durante un allenamento per capire cosa si prova a correre verso l’alto per provare a conquistare una medaglia.
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Quindici metri di parete da scalare in pochi secondi – 6"88 è il record italiano che ha ottenuto a maggio – e in 20 movimenti: in questi numeri c'è tutto il sacrificio, la forza e la passione di Beatrice Colli, 19enne di Colico (Lecco), che gareggerà a Parigi 2024 nell'arrampicata speed.

Entrata nella squadra della polizia di Stato a soli 17 anni, Colli vive per la velocità in verticale e la incontriamo nella palestra Big Walls di Brugherio, fuori Milano, al termine di un allenamento. Si riposa per qualche minuto davanti alla parete dell'arrampicata speed, che osserva quasi con riverenza.

"Mi sono avvicinata a questa disciplina da piccola perché mi arrampicavo ovunque, sui muretti di casa, sugli alberi poi mia mamma mi ha portato in una palestra di boulder" e da lì non ha più smesso. Poi il cambio palestra e l'ingresso nella squadra di arrampicata dei Ragni di Lecco. "Mi piaceva veramente tanto, andavo più di una volta a settimana, avevo i calli distrutti alle mani, ne ero orgogliosa", racconta a Fanpage.it Colli.

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Road to Paris 2024

Ma cosa si prova a stare sospesi a più di dieci metri di altezza? "Scalo non per essere sospesa – ci risponde –  ma perché amo il gesto di portare il mio corpo verso l'alto e vedere come reagisco sotto pressione". E questo le darà un'ulteriore spinta a Parigi 2024: "È la mia prima Olimpiade, sono emozionata e super contenta di essere riuscita a guadagnarmi la qualificazione per cui ho combattuto per un anno e mezzo, sognata giorno e notte".

Colli ha staccato il pass per le Olimpiadi all'ultimo giro di qualificazione e, con in testa sempre l'ossessione per la parete e per i movimenti da ripetere all'infinito, dice:

"Il mio obiettivo è dare il mio meglio, non voglio dire che voglio divertirmi, ma nelle gare di qualifica ero talmente agitata che non sono riuscita a fare una salita fatta bene e questo mi dà davvero fastidio, voglio fare vedere cosa ho coltivato durante tutti questi mesi di preparazione, se faccio il mio meglio posso andare lontana, qualificarmi nelle finali".

"Noi speed climbers siamo veramente perfezionisti – spiega Colli – lavoriamo sul millesimo di secondo, sul posizionamento dei piedi, tutto deve essere perfetto, se non riesci a salire come vorresti impazzisci, arrivare al top del percorso, sentirti forte, quel plus che ti regala l'adrenalina è qualcosa di magico".

Arrivano le ragazze

"Vincere è un sogno" confessa Beatrice Colli e un risultato a Parigi darebbe ulteriore lustro al mondo dell'arrampicata, che già vede in Italia un vero e proprio boom di iscritti alle palestre della disciplina, pur se non ancora nella versione sprint che è l'eccellenza di Colli:

"Ho notato che sto dando molta speranza alle ragazze, prima che portassi risultati nello speed a livello italiano, le gare femminili erano veramente ridotte. Adesso ci sono un sacco di giovincelle che vanno veloci, forse non diventerà uno sport nazionale ma stanno aumentando i numeri dei tesserati della Federazione arrampicata".

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