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Olimpiadi Parigi 2024

Barshim si fa male e Tamberi è il primo a correre: la vera storia di un’amicizia nata da un pianto

Durante le qualificazioni alla finale della gara di salto in alto delle Olimpiadi Barshim ha avuto un problema fisico e si è fermato subito. Il primo a soccorrerlo è stato Tamberi, suo grande rivale ma soprattutto grande amico.
A cura di Alessio Morra
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Gianmarco Tamberi è riuscito a qualificarsi per la finale del salto in alto. Nonostante non abbia superato il 2.27 il campione olimpico in carica è tra i magici dodici, insieme all'altro italiano Sottile. Faceva quasi più paura la qualifica che la finale a Gimbo, che ora proverà a fare il bis sabato 10 agosto. Ma durante la gara d'avvio del salto in alto Tamberi è stato autore di un gesto davvero bello. L'azzurro è andato a confortare l'amico e grande rivale Barshim, che aveva accusato un crampo al polpaccio.

Tamberi si qualifica per la finale del salto in alto

Gimbo è arrivato a Parigi con ritardo rispetto al previsto, e soprattutto non è arrivato al top della forma. Tamberi ha accusato problemi di salute nei giorni scorsi: febbre e calcoli renali per l'azzurro, che ha passato un giorno in ospedale. Debilitato,è sbarcato in Francia, dove ha ottenuto la qualificazione alla finale del salto in alto con un pizzico di fatica, così come l'altro campione olimpico di Tokyo 2021 Barshim. Il qatariota è riuscito a saltare i 2.27 ma ha fatto tanta fatica, perché prima di un salto ha accusato un crampo al polpaccio. Inizialmente si è temuto un problema serio, ma poi si è capito che fosse un crampo.

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Lo splendido gesto di Gimbo con Barshim

Mentre Barshim era a terra, soffriva e probabilmente pensava soprattutto alla finale olimpica a confortarlo ci è andato proprio Tamberi. Mutaz aveva appena provato il primo tentativo a 2.27 ha sentito tirare dietro la coscia. Il campione olimpico ha un problema fisico, si siede sul prato. Il primo che lo soccorre è proprio Gimbo, che va a rincuorarlo, prima del suo nuovo tentativo. Tamberi mostra grande cuore e tanta sensibilità con l'amico, che è uno di quelli che gli contendono maggiormente l'oro pure a Parigi. Per fortuna non era nulla di troppo grave. Poco dopo Barshim, pur non al top, riesce a saltare i 2.27.

Tamberi e Barshim, storia di un'amicizia bellissima

Anche chi non segue assiduamente lo sport sa che Gianmarco Tamberi e Mutaz Barshim sono grandi amici. Sono legati e lo saranno legati per sempre. Perché l'1 agosto 2021 decisero di porre fine alla gara del salto in lungo vincendo in tandem la medaglia d'oro delle Olimpiadi di Tokyo. Quel momento li ha uniti in eterno. In Giappone è stata la ‘somma' del loro rapporto, nato qualche anno prima, esattamente nel 2017. All'epoca Gimbo tornava alle gare dopo il grave infortunio che gli aveva impedito di gareggiare alle Olimpiadi di Rio.

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In un'intervista Tamberi raccontò che nella prima gara importante dopo il ritorno, a Ostrava, sentì il supporto anche dei suoi avversari. Poco tempo dopo però a Parigi in un altro meeting non riuscì a confermarsi. L'azzurro tornò in albergo e pianse, era in difficoltà. Alla porta della sua stanza d'albergo bussò Barshim. L'italiano non voleva farlo entrare.

Ma il qatariota insistette e Barshim entrò: "Mutaz ha iniziato a bussare alla mia stanza e non voleva andare via. Prima volevo solo che se ne andasse. Insistette, gridò: ‘Gimbo. Gimbo, per favore, voglio parlarti'. Così ho ceduto e l'ho fatto entrare". Piansi davanti a lui. Ha cercato di calmarmi e mi ha detto quello che aveva da dire: ‘Hai avuto un grosso infortunio, sei già tornato nella Diamond League. Nessuno se lo aspettava. Ma ora devi prenderti il ​​tuo tempo, non aspettarti troppo presto da te stesso. Basta vedere cosa succede'". Da lì è nata un'amicizia meravigliosa.

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