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Australia, l’atleta transgender Mouncey accusa: “La Nazionale mi discrimina”

Dopo le terapie ormonali cominciate nel 2015, la successiva procedura burocratica per cambiare sesso e le sue prime partite con la rappresentativa femminile australiana di pallamano, Hanna Mouncey sperava in una convocazione per i Mondiali in corso. “Invece le mie compagne mi hanno respinto, non volevano che usassi le loro docce, non mi volevano in spogliatoio con loro e hanno ottenuto la mia esclusione “, ha dichiarato ai media l’atleta transgender.
A cura di Alberto Pucci
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Hanna Mouncey - Copyright abc.net.au
Hanna Mouncey – Copyright abc.net.au

La storia di Callum Mouncey continua a far parlare di sé anche ad anni di distanza da quella sua importante decisione. Giocatore e capocannoniere della nazionale maschile di pallamano australiana, il 29enne pivot decise infatti tre anni fa di cambiare sesso, di prendere il nome Hanna e di voler passare nella rappresentativa femminile di Handball. Un desiderio che si è realizzato e che le ha permesso di fare l'esordio con le ragazze ai campionati asiatici del 2018. Visto il suo grande contributo nelle qualificazioni, Hanna Mouncey pensava però di meritare anche la convocazione in Nazionale per i Mondiali attualmente in corso in Giappone: una chiamata che però non è arrivata.

La discriminazione delle compagne

"Il motivo è semplice le mie compagne mi hanno respinto, non volevano che usassi le loro docce, non mi volevano in spogliatoio con loro e hanno ottenuto la mia esclusione – ha spiegato la Mouncey, in una recente intervista – La selezionatrice ha detto di non avermi chiamato perché non ero in forma, sapendo benissimo che la ragione non era quella: avevo superato tutti i test fisici. E pensare che, d’accordo con lei, lo scorso agosto in un torneo amichevole non ho giocato per evitare proteste da parte delle altre squadre proprio in vista del Mondiale".

L'imbarazzo della Federazione

Accettata nel suo club (il Melbourne Handball Club), la Mouncey è stata dunque tagliata dalle giocatrici che stanno scendendo in campo per la rassegna iridata: un'esclusione che ha ovviamente creato rumore e imbarazzo all'interno della Federazione. "I motivi della sua esclusione restano confidenziali ma tecnici e la questione spogliatoio non c’entra – ha dichiarato la segretaria federale Bronwyn Thompson – A suo tempo scrivemmo ad Hannah per chiarire la questione ma lei non ha risposto e non ha nemmeno fatto ricorso contro la mancata selezione nei trenta giorni previsti dal regolamento".

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