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Atletica, salto in alto: Tamberi campione mondiale indoor

L’atleta marchigiano vince la medaglia d’oro a Portland con la misura di 2.36 metri. “Adesso punto alle Olimpiadi di Rio 2016”
A cura di Maurizio De Santis
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Gianmarco Tamberi è campione del mondo di salto in alto indoor. Prova strepitosa per il marchigiano che s'è arrampicato fino alla misura di 2.36 metri conquistando l'oro e trascinando l'Italia sul tetto del mondo a Portland, negli Stati Uniti. Per l’atletica azzurra è come aver spezzato un lungo incantesimo che durava da tredici anni: l'ultimo alloro internazionale arrivò all'aperto e grazie alla vittoria di Giuseppe Gibilisco nella specilità del salto con l'asta (Parigi 2003). E' il sesto italiano di sempre a conquistare il titolo iridato al coperto dopo l'ultima impresa compiuta nel 2001 a Lisbona da Paolo Camossi (oro nel triplo).

Ventitre anni, originario di Ancona e divenuto noto alla platea anche per il look originale (ha la barba solo su metà del viso) Tamberi è passato alla storia dello sport tricolore nell’Oregon Convention Center, quando la notte italiana schiariva verso Est ed era dominata dal colore rosso della Ferrari, al debutto mondiale in Australia. A meno di cinque mesi dall’Olimpiade di Rio, ha sbaragliato anche gli avversari più accreditati alimentando ambizioni di successo per il prossimo appuntamento in Brasile: argento a Robert Grabarz, bronzo allo statunitense Erik Kynard, entrambi fermi a 2.33. Mutaz Barshim, il più atteso e forse il favorito, s'è fermato ai piedi del podio con 2.29.

"Obiettivo Rio 2016". "Sono felicissimo – ha ammesso Tamberi, neo campione del mondo – ma sono che devo lavorare ancora molto per raggiungere il mio vero obiettivo stagionale, i Giochi olimpici di Rio. Dopo il salto a 2.33 ho capito che se avessi dato tutto me stesso, pensando solo a saltare, ce l'avrei fatta".

La gara. Prestazione sofferta, fatta per chi ha i nervi saldi e una forza di volontà tale da lasciarsi alle spalle ogni cosa: paura di fallire, avversari mai domi, voglia di spaccare il mondo e quel nervosismo che è dietro l'angolo, pronto a farti lo sgambetto. Tamberi è stato più forte di tutto soprattutto nel momento in cui la gara sembrava compromessa, alla quale è rimasto aggrappato con due salti di rabbia e di orgoglio, con l'animo di chi non molla mai. E così ha toccato prima quota 2.29 (assieme ad altri sette atleti), poi è arrivato fino alla misura di 2.33 (e qui il novero dei concorrenti è sceso a 3, italiano compreso). Mancava solo il guizzo finale, l'ultimo sforzo da compiere per tuffarsi nella gloria al di là dell'asticella: 2.36, la medaglia d'oro è sua, il titolo iridato anche. Tamberi ce l'ha fatta, ha getto il cuore (e i sogni) oltre l'ostacolo e ha vinto.

Lo chiamano ‘mezzabarba'. Perché tamberi ha il viso rasato a metà? E' una sorta di amuleto che gli ricorda la prova straordinaria compiuta a Bressanone nel 2012: allora con la barba su una guancia sola, Gianmarco migliorò il personale di undici centimetri (da 2.14 a 2.25) e così decise che non avrebbe più abbandonato quel look ai più stravagante.

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