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Atleta italiano escluso dalle Paralimpiadi perché troppo intelligente: colpa di una regola crudele

L’astro nascente del mezzofondo paralimpico italiano Luca Venturelli non potrà partecipare ad eventi internazionali comprese le prossime Paralimpiadi del 2024 a causa di un’assurda norma sul quoziente intellitivo presente nel regolamento internazionale.
A cura di Michele Mazzeo
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L'astro nascente del mezzofondo paralimpico italiano Luca Venturelli non può partecipare ai prossimi campionati Europei e, di conseguenza, alle prossime Paralimpiadi di Parigi 2024 perché è troppo intelligente. Nonostante alla promessa azzurra degli 800 metri e dei 1500 metri (nei quali si è da poco laureato campione italiano) sia stato diagnosticato l'autismo all'età di 2 anni, una crudele norma presente nel regolamento internazionale gli nega la possibilità di gareggiare fuori dall'Italia.

Il 18enne riminese infatti ha un quoziente intellettivo superiore a 75, ossia la soglia massima stabilita dal regolamento per la partecipazione alle manifestazioni paralimpiche sotto l'egida del Comitato Paralimpico Internazionale e quindi a tutti gli eventi internazionali compresi i Campionati Europei, i Mondiali e le Paralimpiadi per le quali, stando a quanto fatto vedere finora, la qualificazione era ampiamente alla sua portata.

Ad annunciarlo è stato lo stesso Luca Venturelli attraverso i suoi profili social: "Questo periodo per me è stato molto difficile. Il mio percorso nell'atletica paralimpica è stato fermato e non potrò partecipare ai prossimi campionati Europei e comunque non potrò gareggiare fuori Italia a causa del mio QI superiore a 75" ha infatti scritto in un post il giovane atleta di Bellaria Igea Marina.

Pur sentendosi amareggiato per quella che lui stesso definisce come "un'ingiustizia" l'atleta azzurro non si è arreso e ha deciso di portare avanti una battaglia contro questa controversa norma che non tiene conto del fatto che il QI intellettivo alto, come spesso avviene nel caso di persone autistiche, non significa che non vi siano difficoltà in altri ambiti: "Il QI intellettivo non ci rappresenta. Purtroppo il regolamento internazionale non è specifico per gli atleti autistici, ma per una grande categoria ‘cognitiva relazionale’ che contiene molte persone diverse. Questa regola mi ha fermato, ma non fermerà la mia voglia di allenarmi e gareggiare" ha difatti annunciato il romagnolo in un altro post in pubblicato su Instagram.

Una battaglia che Luca Venturelli ha già iniziato incontrando a Roma il presidente FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali) Sandrino Porru per spiegargli come si è sentito quando il suo sogno è stato spezzato a causa di un quoziente intellettivo troppo alto, strappandogli la promessa che la questione sarà portata all'attenzione del Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli certo che, se c'è la volontà, "qualsiasi regola può essere modificata".

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