Grande Italia, argento nella staffetta 4X100 ai Mondiali di Atletica: che sprint di Tortu
Come un fulmine. Filippo Tortu s'accende in un lampo e con uno sprint bruciante nell'ultima frazione regala all'Italia una bellissima medaglia d'argento ai Mondiale di Atletica di Budapest. La progressione del velocista milanese è appassionante, lascia col fiato sospeso a seguire la sfida in apnea. Lo segui con lo sguardo e sembra schizzare fuori dal monitor. È una furia, una forza della natura. Vuol riscattare la delusione nei 200 metri e allora mette nelle gambe tutta la rabbia e la voglia di urlare al mondo interno che lui è ancora lì. È la ciliegina sulla torta di una prestazione nel complesso (quasi) perfetta, che riporta indietro nel tempo a Tokyo e a quell'oro esaltante.
Non è arrivato il metallo più prezioso ma i campioni olimpici si confermano al top con il tempo di 37"62: Rigali, Jacobs e Patta hanno tenuto botta nella fasi cruciali della gara, poi arriva lo scatto decisivo che brucia la Giamaica lasciandole il bronzo. Oro agli Stati Uniti di Noah Lyles in 37"38, alla terza medaglia d'oro in questa rassegna iridata. Bronzo alla Giamaica (37"76). Gli azzurri si erano qualificati per la gara clou con il miglior tempo assoluto (37″65), facendo registrare anche la migliore prestazione mondiale stagionale e la seconda migliore prova italiana di sempre.
Tris iridato. Con l'impresa di questa sera l'Italia scrive un altro capitolo importante dell'Atletica tricolore: è la terza medaglia nella 4×100 maschile. Rigali, Jacobs, Patta e Tortu hanno scritto il loro nome in calce ad altri grandi velocisti nazionali. Nel 1983 a Helsinki, mezzo secolo fa, furono Stefano Tilli, Carlo Simionato, Pierfrancesco Pavoni e Pietro Mennea a infilare al collo l'argento (ancora una volta alle spalle degli Stati Uniti). Dodici anni più tardi (1995) a Goteborg arrivò un'altra soddisfazione con il bronzo ottenuto da Giovanni Puggioni, Ezio Madonia, Angelo Cipolloni e Sandro Flori.
Podio solo sfiorato nella 4×100 femminile. Peccato davvero ma brave lo stesso. Applausi vanno anche alle ragazze impegnate nella stessa specialità. Il quartetto azzurro composto da Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Alessia Pavese s'è piazzata quarta con il tempo di 42"49. La medaglia d'oro è andata agli Stati Uniti di Sha'Carri Richardson in 41"03, davanti alla Giamaica e alla Gran Bretagna. Resta un pizzico d'amarezza ma per l'Italia si tratta del miglior risultato di sempre in quiesta disciplina nella rassegna iridata.
Finali anche per le staffette 4×400. Non è finita. La giornata odierna ha riservato soddisfazioni ulteriori con le qualificazioni della 4×400 maschile (terza nella batteria) e di quella femminile (quarta in batteria, con primato tricolore).