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Argento ai Giochi Olimpici juniores, Galinichev ha trovato la morte sul fronte in Ucraina

Galinichev aveva messo da parte la carriera che gli aveva regalato 2 ori europei e un podio iridato nella boxe. Si era arruolato nell’esercito come volontario ed era tornato in trincea nonostante fosse stato ferito per due volte in battaglia.
A cura di Maurizio De Santis
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Il campione giovanile di boxe, Maksym Galinichev, morto sul campo di battaglia in Ucraina.
Il campione giovanile di boxe, Maksym Galinichev, morto sul campo di battaglia in Ucraina.

La storia di Maksym Galinichev è quella di un Paese in guerra, che non sa quanto il conflitto durerà e come ne uscirà. A 22 anni il pugile ucraino è morto il 10 marzo scorso sul campo di battaglia nelle regione orientale di Luhans'k, la notizia del suo decesso è arrivata in queste ore e ha sconvolto la sua comunità oltre che il mondo dello sport internazionale.

Quando la Russia ha invaso l'Ucraina ha deposto i guantoni nel cassetto, dato un'occhiata ai titoli vinti, messo da parte i sogni della carriera che sembrava riservargli un futuro radioso. Lo testimoniano i risultati conquistati sul ring: medaglia d'oro ai campionati europei juniores nel 2017 e nel 2018. Nello stesso anno ha infilato al collo anche l'argento ai Giochi Olimpici ed è salito ancora una volta sul podio continentale (ma questa volta nella categoria Under 22) nel 2021.

L'anno scorso il suo nome era nella lista dei favoriti nella rassegna europea in Armenia ma rinunciò per la patria in armi. Galinichev si era arruolato nell'esercito come volontario e aveva scelto di tornare al fronte, in trincea, nonostante fosse stato ferito per due volte in battaglia. Lì ha trovato la morte, tra le fila della venticinquesima brigata d'assalto aviotrasportata Sicheslav.

Due titoli europei juniores e un argento ai Giochi Olimpici della sua categoria nella bacheca dei trofei.
Due titoli europei juniores e un argento ai Giochi Olimpici della sua categoria nella bacheca dei trofei.

A dare la notizia della sua scomparsa è stato un consigliere del governo ucraino, Anton Gerashchenko, che ha condiviso un messaggio sui social network: "Maksym Galinichev, 22 anni, campione europeo di boxe giovanile, è morto difendendo l'Ucraina nella regione di Luhansk".

Il giovane fighter non è l'unico pugile ucraino ad aver messo la divisa addosso per difendere l'Ucraina dall'invasione delle truppe di Putin: tra i primi ci fu l'ex campione del mondo dei pesi massimi Wladimir Klitschko, che aderì come riservista nella brigata di difesa territoriale poco dopo lo scoppio del conflitto. Anche l'attuale campione del mondo dei pesi massimi, Oleksandr Usyk, ha saggiato la vita di trincea arruolandosi nella difesa territoriale di Kiev poi è tornato a casa.

Secondo le informazioni trapelate dalle autorità ucraine, sono più di 230 gli atleti e gli sportivi ucraini impegnati nelle differenti discipline a vario livello ad aver perso la vita nei combattimenti contro l'esercito russo che ha devastato moltissime strutture e città del Paese con pesanti bombardamenti e attacchi missilistici.

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