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Andrea Bonanomi trionfa nell’Antarctic Ice Marathon: è la corsa più estrema e costosa al mondo

Il 36enne bergamasco Andrea Bonanomi si è imposto nell’ultima edizione della Antarctic Ice Marathon, una delle corse più estreme che si sviluppa nel cuore dell’Antartide: “Altitudine, riflesso solare, vento e freddo non ti danno mai tregua”. Ma è anche una delle competizioni più costose al mondo: per potervi partecipare bisogna spendere non meno di 20 mila euro.
A cura di Alessio Pediglieri
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Una Maratona ai limiti delle possibilità umane ma non solo: la Antarctic Ice Marathon è anche ad oggi una delle corse più costose al mondo perché per parteciparvi bisogna mettere pesantemente mano al portafoglio, sborsando oltre 20 mila euro tra iscrizione, viaggi ed equipaggiamento. A vincere la 20a edizione è stato un italiano, Andrea Bonanomi che ha avuto la meglio su altri 87 atleti, tutti messi in fila con il tempo di 3 ore 23 minuti e 37 secondi: "Ora sotto con la 777, 7 maratone in 7 giorni, in 7 continenti diversi"

"L'altitudine influisce sulla respirazione, il riflesso solare obbliga a coprirsi completamente, per vedere bisogna tenere costantemente gli occhi socchiusi. E il freddo e il vento non ti danno mai tregua". Basterebbe questa descrizione per far desistere quasi chiunque nell'affrontare una maratona nel deserto di ghiaccio dell'Antartide a condizioni più che estreme: l'Antarctic Ice Marathon, infatti, si disputa a 80° sud del Continente antartico, a poche centinaia di miglia dal Polo Sud ai piedi dei Monti Ellsworth. Per arrivarci i partecipanti vengono trasportati in aereo da Punta Arenas, in Cile, fino al luogo della gara nell'entroterra dell'Antartide e da lì inizia l'avventura, tra temperature sotto lo zero e 24 ore di luce solare costante.

Cosa significa affrontare l'Antarctic Ice Marathon: le condizioni estreme

Per capire cosa significhi affrontare una maratona in mezzo al ghiaccio, a temperature costantemente sotto zero e con la luce accecante del sole negli occhi tutto il tempo, è lo stesso Andrea Bonanomi a spiegarlo al meglio: "Ho inseguito questo traguardo per sei anni, superando momenti difficili come il lockdown a Singapore e in Italia durante il Covid. Correre in Antartide è una sfida unica: l'altitudine influisce sulla respirazione, il riflesso costante del sole ti obbliga a coprirti completamente, costringendoti a guardare costantemente con gli occhi socchiusi. E poi il freddo e il vento: non ti danno mai tregua. La difficoltà maggiore è stata dormire al campo base con 24 ore di luce al giorno" ha continuato il maratoneta bergamasco. "Là il prossimo tramonto sarà tra 70 giorni."

Poi, il risvolto umano dell'avventura unica in Antartide, a confrontarsi con i propri limiti e la grandezza dell'universo: "Dal primo momento in cui metti piede in Antartide ti rendi conto del posto lunare desertico e magico che è. Ci si sente così piccoli… e lì capisci davvero quanto il silenzio di quell'area possa far rumore e insegnarti ad apprezzare il viaggio di questa vita che ci può riservare tante fortune… Bisogna solo avere gli occhi giusti per riuscire a vederle"

Quanto costa partecipare all'Antarctic Ice Marathon: oltre 20 mila euro

Riuscire a partecipare all'Antarctic Ice Marathon non è da tutti e non perché si deve avere una preparazione psicofisica specifica per affrontare situazioni estreme. Anche dal punto di vista economico non è assolutamente da tutti: il prezzo di iscrizione è infatti di 20 mila euro, a cui vanno aggiunte le spese per affrontare i voli di andata e ritorno per raggiungere il punto di partenza che è situato a Punta Arenas, in Cile. Per questa 20a edizione, il costo altissimo non ha però scoraggiato ben 87 partecipanti arrivati da ogni parte del mondo.

I prossimi obiettivi di Bonanomi : "La 777 e poi i 100km ancora in Antartide"

Per Andrea Bonanomi, la vittoria è stata solamente una tappa di quanto s è prefissato di fare e la Antarctic Ice Marathon rappresenta la classica punta dell'iceberg dei futuri impegni già in agenda: "Questa gara è andata bene, sono riuscito a guidare gli ultimi 30 chilometri in solitaria e sono felice di aver vinto. In futuro voglio continuare con le lunghe distanze, alternandole al Pentathlon moderno. I miei obiettivi? Partecipare alla "777" nel 2026, sette maratone in sette giorni in sette continenti. E tornare a correre 100 chilometri in Antartide".

L'impresa di Bonanomi nella Antarctic Ice Marathon, primo in 3h 23′ e 37″

Parlando relativamente ai tempi, la prova di Andrea Bonanomi è stata magistrale, riuscendo a gestire difficoltà ed energie nel modo perfetto. Ha chiuso la sua prestazione con il miglior tempo, stabilito in 3 ore, 23 minuti e 37 secondi. Il bergamasco che vive in Australia, ha battuto il cinese Yusheng Ni e il russo Alexsei Fedoseev. C'è stata anche l'edizione femminile e tra le donne ha trionfato la statunitense Liesl Muehlhauser (3h29'16") che ha preceduto la canadese Issy Hendry e un'altra americana, Rachel Weinberger.

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