Alina Peregudova uccisa a 14 anni in Ucraina: lo sport piange un’altra vittima della guerra
Ancora una brutta notizia per lo sport, ancora una giovane vita spezzata in Ucraina. La guerra continua a mietere vittime innocenti, e aumenta anche il numero degli atleti che hanno perso la vita a causa dell'invasione russa. È morta a soli 14 anni Alina Peregudova stellina dell'atletica ucraina, e promettente campionessa di sollevamento pesi. La notizia è stata ufficializzata dal servizio stampa del Comune di Mariupol.
Alina Peregudova è solo l'ultima atleta che ha perso la vita in Ucraina a causa della guerra. La ragazza si unisce ad una lunghissima lista, purtroppo in costante aggiornamento, di sportivi deceduti. Da una parte quelli che sono morti combattendo per difendere la patria, dall'altra quelli che non sono riusciti a nascondersi o a fuggire. Tra questi anche Alina secondo quanto comunicato dal consiglio comunale della città martoriata dagli attacchi dei russi, sull'app di messaggistica Telegram.
Nella nota si legge che la Peregudova e sua madre sono morte per le conseguenze dei combattimenti delle scorse ore: "La ‘Pace russa' sta uccidendo! L'atleta Alina Peregudova è morta a Mariupol. Aveva 14 anni e grandi speranze nel sollevamento pesi. La "Pace russa" l'ha ‘liberata' da questo futuro di successi. È stata uccisa dai proiettili nemici, e i soldati russi hanno ammazzato anche su madre. Memoria eterna per loro. Mariupol e il mondo non dimenticheranno mai il crimine della Russia contro l'umanità! Non nasconderemo e giustificheremo. Quelli che sono venuti da noi con la guerra saranno puniti".
Alina era una delle più grandi promesse dello sport ucraino e sembrava pronta per rappresentare il Paese nelle competizioni internazionali, sulla strada che avrebbe portato alle prossime Olimpiadi. In occasione dei campionati nazionali aveva fatto incetta di medaglie nel sollevamento pesi, tra gli atleti sotto i 17 anni, nella categoria di peso fino a 40 chilogrammi. Una vita e una carriera spezzate dalle bombe, con la situazione a Mariupol che diventa sempre più critica. Dopo i bombardamenti infatti le condizioni dei 100mila residenti, bloccati nella città sono disperate a causa della mancanza di approvvigionamento idrico centralizzato e servizi igienico-sanitari, con il cibo e l'acqua potabile che scarseggiano.