Alex Schwazer e la revoca della squalifica: “Chiederò la revisione del processo sportivo”
Lo scorso 21 febbraio Alex Schwazer fu assolto dall'accusa di doping dopo ben otto anni di sofferenze. "Archiviazione per non aver commesso il fatto". Con queste parole il Gip del Tribunale di Bolzano mise la parole fine al processo di primo grado per doping al marciatore altoatesino. Oggi lo stesso Schwazer pretende che sia dimostrata la sua innocenza anche davanti al tribunale sportivo. "Adesso chiederò la revisione del processo sportivo" ha detto l'atleta azzurro ai microfoni di RTL 120.5 ribadendo la sua forte volontà di voler partecipare alle prossime Olimpiadi di Tokyo.
La Wada infatti, dopo la sua assoluzione, si era subito detta ‘inorridita' dall'archiviazione del procedimento penale per doping a carico del marciatore azzurro. Anche la stessa World Athletic, la federazione internazionale di atletica leggera, aveva fatto a sapere che Schwazer sarebbe comunque rimasto squalificato fino al 2024 chiudendo quindi le porte ad una partecipazione dell'azzurro alle Olimpiadi. Proprio per questo motivo oggi Schwarzer vuole essere nuovamente riammesso nel mondo dello sport.
Le parole di Schwazer
"Nel 2013 stavo preparando l'olimpiade di Rio de Janeiro – ha detto – e mi fu notificata la positività di un mio campione ad una sostanza dopante, il testosterone, risalente al primo gennaio 2016″. Schwarzer ha poi specificato come questa accusa fosse completamente inaccettabile per lui: "Andai lo stresso a Rio perché mi ero allenato duramente e soprattutto perché volevo dimostrare la mia innocenza". Il campione olimpico sottolinea come sia stata importante la sua volontà di volersi difendere e ribadire con forza la propria innocenza: "Tornato in Italia ho scelto la strada di far valere la verità – ha evidenziato – Dopo quattro anni di battaglia penale ho cercato di difendermi davanti al Tribunale penale di Bolzano iniziando anche un'indagine con i Ris di Parma".
Schwarzer nel corso dell'intervista ha quindi ribadito un concetto molto importante rispondendo alla World Athletics: "La mia squalifica è in atto dal 2016 ma non è di certo la Non è la Iaaf a decidere se un atleta può gareggiare o meno – ha detto – La decisione spetta sempre ad un giudice". Il campione olimpico azzurro vuole dimostrare la sua innocenza dopo i fatti emersi e le documentazioni certificate che quattro anni fa non erano in suo possesso: "Avrei potuto gareggiare se solo la giustizia civile e quella sportiva avessero viaggiato sullo stesso binario – continua – Adesso voglio chiedere la revisione del caso al Tribunale Federale Svizzero". La proprietà di Schwazer è infatti sempre quella di voler arrivare alle Olimpiadi di Tokyo e spera che la revisione possa verificarsi in due massimo tre settimane: "I tempi stringono e massimo entro giugno dovrò qualificarmi con una gara internazionale per poterci partecipare".