Alessia Orro e Anna Danesi: “Via da casa a 13 anni, l’oro olimpico un premio per i nostri genitori”
Quando sono insieme non smettono di ridere. Basta che Alessia Orro e Anna Danesi si guardino per capire che c'è un'intesa vincente. Esattamente come dovrebbe essere tra il palleggiatore e il suo centrale. Le due campionesse della pallavolo lo scorso agosto hanno vinto la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Parigi, la prima nella storia italiana di questo sport. Ora hanno iniziano il campionato con la maglia del Numia Vero Volley Milano. Ancora insieme ci regaleranno grandi emozioni. A Fanpage.it ci hanno raccontato le Olimpiadi e la loro bella amicizia.
Siete una la capitana della nazionale, Anna Danesi, e l'altra la capitana del club, Alessia Orro: vi date consigli per questo ruolo?
Anna Danesi: No perché abbiamo due caratteri diversi. Io sono molto introversa, quindi l'opposto di quel tipo di capitano che in campo spacca tutto.
Alessia Orro: Io sono estroversa, una che piace far ridere e ridere. Il sorriso non mi manca mai, anche per smorzare un momento di difficoltà. Questa cosa mi piace del mio carattere. Anna invece da più quella tranquillità che serve e io magari do un po' di brio.
Quali sono stati i momenti più belli delle Olimpiadi?
Anna Danesi: Tanti. Fortunatamente di momenti negativi in campo non ce ne sono stati tanti, quindi – in quanto capitana della nazionale – mi hanno facilitato il lavoro. Di base le Olimpiadi le abbiamo vissute come un collegiale: ci trovavamo insieme a mangiare e a tifare gli altri sport. Poi noi due (guarda Alessia e ride) abbiamo pensato di candidarci per partecipare a Los Angeles 2028 ma per correre i 100 metri perché secondo noi possiamo farcela. Anche se tutti ci dicono che non sappiamo neanche quanto siano lunghi i 100 metri.
Alessia Orro: Abbiamo fatto le prove nella sala da pranzo.
Anna Danesi: Eravamo super concentrate ai posti di partenza.
E chi ha vinto?
Anna Danesi: Alla fine nessuno ci ha mai portate a provare in pista, hanno paura che possiamo farcela.
Anna, il punto delle Olimpiadi che ricorderai per sempre?
Anna Danesi: Il muro che ci ha portate all'ultimo punto: ho fermato il centrale americano che è abbastanza difficile da murare. Lì proprio non ho emesso suono. Ho pensato: ‘Devo andare a battere e potrei chiudere le Olimpiadi'. Poi però ho anche pensato che era impossibile che chiudevo quel punto perché tutte le partite che abbiamo vinto, io ero fuori in panchina dopo il turno in battuta. Quindi quando poi non abbiamo fatto punto e sono uscita mi sono detta: ‘Ecco sicuro ora vinciamo'.
Quanta pressione avete avuto su questa medaglia d'oro olimpica che continuava a non arrivare?
Entrambe ridono e ironizzano: "No, poca".
Alessia Orro: Sono otto anni, anzi di più. Alla fine gli altri pensano sempre che facciamo tutte le altre manifestazioni bene poi arrivano le Olimpiadi e c'è un crollo. E invece no, questa volta no. La miglior partita che abbiamo disputato in queste Olimpiadi è stata proprio la finale. I quarti e la semifinale sono state le più difficili. Io ho pianto tutte le mie lacrime in semifinale e in finale non ho pianto. Dopo la semifinale vinta avevamo una medaglia sicura al collo, abbiamo superato una partita che era tosta. La sfida più difficile psicologicamente invece sono stati i quarti contro la Serbia.
Come avete festeggiato la vittoria?
Alessia Orro: Racconto io cosa ha fatto Anna. Quando siamo arrivate in hotel, alcune sono uscite in centro a Parigi a festeggiare. Io ero con la mia famiglia che aveva preso un appartamento. Anna invece era andata a dormire.
Anna Danesi: Io dovevo dormire, per me è di fondamentale importanza. Avevamo l'aereo cinque ore dopo. Ho pensato: ‘Non ci penso neanche, festeggio a casa'.
Questo oro ha ripagato tutti i sacrifici fatti in questi anni lontane da casa?
Alessia Orro: Sì, però non basta mai.
Anna Danesi: Sono andata via di casa quando avevo 13 anni. Anche il fatto di ritrovarsi tutti insieme a Parigi e portare alla mia famiglia quella medaglia è stato veramente molto bello. I sacrifici sono stati tanti: è capitato quando giocavo a Varese che mia madre restava a casa da sola a Brescia e mio padre mi portava avanti e indietro in palestra. Ci servirebbero mille medaglie d'oro probabilmente per ripagare i nostri genitori.
Alessia Orro: Anche io sono uscita di casa a quell'età. Anche i miei genitori tutti i giorni mi portavano avanti e indietro agli allenamenti. Santa mia madre che rimaneva sempre lì in palestra ad aspettare che io finissi. Quando però faceva tutti questi sacrifici lo faceva solo per amore. Non con il pensiero che magari un giorno poteva arrivare la medaglia d'oro olimpica. Anche perché le percentuali sono una su mille.
Tu Alessia sei molto affezionata anche a tuo nonno, quando torni nel tuo paese in Sardegna gli metti al collo sempre la medaglia che hai vinto…
Alessia Orro: Quando mio nonno riusciva ancora a salire su un aereo dalla Sardegna, veniva a vedermi giocare. Con il tempo invecchiando non è stato più possibile, però lui carichissimo. Super tifoso. Non si perde nulla, sempre davanti alla televisione. Quindi poi quando torno è sempre un'emozione portargli il premio a casa. Quando però non gli porto nulla mi cazzia. Mi dice: ‘Perché hai perso? Troppe partite che stai perdendo, che sta succedendo?'.
Come sarà la nuova stagione di serie A1?
Anna Danesi: Sarà un campionato tosto. Negli ultimi anni il livello del campionato si è alzato veramente tantissimo.
Alessia Orro: Poi quest'anno abbiamo poche cose da fare (ironizza). Abbiamo la Champions, il mondiale per club, il campionato, abbiamo fatto la Supercoppa, e speriamo di qualificarci per la Coppa Italia. Diciamo che non ci mancano le partite. Sarà fondamentale come gestiremo questi momenti di sovraccarico per arrivare fino alla fine.
Anna Danesi: Se arrivi fino alla fine, già sei bravo.
Alessia Orro: Poi vince chi è messo meglio fisicamente.
Vi abbiamo visto a Ballando con le Stelle: vi piacerebbe ritornare in tv?
Anna Danesi: Indubbiamente sarebbe ottimo per il mondo della pallavolo. Più persone ci guardano, più tifosi magari vengono a vederci al palazzetto. Perché alla fine il lavoro che facciamo è qua dentro. Io in qualsiasi caso non ballo, al massimo canto.
Alessia Orro: A me piacerebbe fare Pechino Express.
Anna Danesi: Sì, anche a me. Con il mio fidanzato.
Non insieme?
Alessia Orro: No (ride), litigheremmo dopo due minuti. Penso che lo farei con mia sorella perché è l'unica che mi sopporta.
Cosa vi augurate a vicenda?
Anna Danesi: Di vincere tanto ancora. Che è quindi quello che auguro anche a me, perché gioco con te.
Alessia Orro: Io ti voglio augurare due cose. Di vincere tanto così vinco anche io e di essere felice sempre perché te lo meriti.