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Alessandro Fabian: intervista esclusiva al triatleta italiano

Alessandro Fabian, decimo posto alle Olimpiadi di Londra nel triathlon, ci racconta la sua vita da atleta e offre spunti interessanti per i nostri allenamenti da runner.
A cura di Mirko Cafaro
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"Il decimo posto alle Olimpiadi di Londra è stato il fantastico coronamento di un sogno. Ma ora ho spostato il mio obiettivo: a Rio 2016 voglio quella medaglia". Parole e musica di Alessandro Fabian, professione triatleta olimpico. Classe '88, fisico statuario (186 cm per 75 kg di muscoli e nervi) scolpito sin da giovane età grazie al nuoto, nel giro della nazionale ormai da diversi anni. La sua carriera sportiva è cominciata molto presto, per gioco (e non potrebbe essere altrimenti): all'età di quattro anni si è buttato in piscina, per poi passare all'agonismo già a 10. Da un certo punto in poi, però, una sola attività cominciava a stargli stretta e così si è dato al duathlon (nuoto e corsa) e poi al triathlon (nuoto, corsa e bicicletta). È qui che Alessandro ha raggiunto le più grandi soddisfazioni riuscendo giovanissimo ad entrare nell'élite internazionale.

Atleta Brooks, Fabian è testimonial dell'iniziativa Katutura Project che intende coinvolgere tutti gli appassionati di running, per unire al piacere della corsa l’impegno verso chi ha più bisogno. Come? Raccogliendo le scarpe da corsa, che spesso si cambiano dopo due o tre mesi di utilizzo, per regalarle agli abitanti di Katutura, nel cuore della Namibia. Il primo appuntamento per la raccolta benefica sarà lunedì 24 novembre, a partire dalle ore 18.30, in occasione di una serata Brooks Nightlife organizzata in collaborazione con il punto vendita Puro Sport, a Zanè (Vicenza). In quell'occasione sarà possibile anche provare l'abbigliamento tecnico e correre al fianco di Alessandro con il quale abbiamo scambiato due chiacchiera sull'essere runner e su come diventarlo.

Passare da una vita sedentaria a una attiva, al punto da poter partecipare anche a delle gare. Da dove cominciare?

"Sicuramente dalla voglia di avventura e dal desiderio di scoprire se stessi. Da un punto di vista del materiale tecnico, è importante scegliere una buona scarpa, magari all'inizio facendo ricadere la scelta su un modello neutro come la Brooks Glycerin 1, specie se si ha la necessità di una calzatura con un po’ di protezione. L’andatura iniziale deve sempre essere alternata tra corsa e camminata in base alla proprie sensazioni e capacità. Dopo 3 o 4 settimane è possibile invece cominciare con una corsa continuata, specialmente su terreno sterrato quando è possibile. All’inizio, inoltre, è consigliabile inserire un massaggio ogni 1 o 2 settimane".

Capitolo alimentazione, com'è meglio comportarsi per allenarsi anche a tavola?

"È consigliabile mangiare molta frutta, evitare creme, fritti e cibi troppo elaborati. È preferibile scegliere, quando possibile, cibi naturali e non industriali. Rispetto a un sedentario chi corre consuma certamente più calorie. Maggior appetito non significa mangiare in maniera esagerata e poco equilibrata, ma significa mangiare bene e con regolarità. Insomma, poco e spesso. Per dimagrire è necessario fare attività e tenere monitorato il numero di calorie ingerite".

Passiamo al tuo di allenamento. Quante volte a settimana e come gestisci l'alternanza tra le tre discipline?

"Nei periodi di maggiore carico faccio circa 20 allenamenti a settimana, cioè 3 per giorno tendenzialmente così distribuiti: 5 di nuoto, 6 in bici, 6 corse e 3 sessioni in palestra. In periodo agonistico, invece, si riduce il numero degli allenamenti ma aumenta la qualità degli stessi".

Tra bici, corsa e nuoto quale preferisci meno?

"Vengo dal nuoto ed è per me la disciplina più congeniale anche se, gli allenamenti fatti in piscina, sono talvolta piuttosto noiosi".

Torniamo a parlare di alimentazione, so che sei seguito da un nutrizionista. Che abitudini hai?

"Il mio nutrizionista è Nicola Sponsiello e la dieta impostata insieme prevede tanta verdura, pochi cibi elaborati, pochi lieviti, nessuna salsa, né fritti. Il mio nutrizionista inserisce nel regime quotidiano 5 pasti".

Ultima domanda più introspettiva: cosa pensi durante la gara, come raggiungi la concentrazione e come gestisci la fatica?

"È tutta una questione mentale. Durante la gara pensi a rimanere concentrato sulla gara stessa e presti attenzione ai passi successivi. Per il resto, come alleni il fisico alleni anche la mente".

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