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Ai Mondiali di rugby scoppia il caso degli inni, sono inascoltabili: “Fermate questo massacro”

Durante le prime sette partite di Coppa del Mondo di rugby sono stati intonati gli inni nazionali a cappella da un coro di bambini. Risultato: un disastro cacofonico che ha alzato un polverone di polemiche obbligando la World Rugby a rivedere le proprie scelte.
A cura di Alessio Pediglieri
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Tutti attendono il ritorno in campo delle Nazionali impegnate ai Mondiali di Rugby in Francia che tra giovedì 14 e sabato 16 settembre completerà la prima giornata. Tra i match più attesi c'è Francia-Uruguay, due delle avversarie inserite nello stesso gruppo azzurro, il Girone A, in programma giovedì e che vedrà il debutto dei sudamericani nel torneo iridato e il secondo atto dei padroni di casa. Ma più che per vedere come finirà la partita, c'è un'enorme attesa per quanto accadrà pochi minuti prima dell'inizio al suono degli inni nazionali che fino ad oggi hanno scatenato una feroce polemica per come sono stati eseguiti.

Se da un lato hanno fatto discutere i primi risultati delle varie Nazionali che hanno già debuttato, tra cui la vittoria larga dell'Italia sulla Namibia, oltre a diverse giocate spettacolari e a curiosità che hanno destato stupore, dall'altro si è accesa la polemica sulla scelta dell'organizzazione di fare cantare gli inni nazionali a cappella, da un coro formato da ragazzini uniti a bordo campo. Il risultato è stato un totale disastro cacofonico con una serie di distorsioni sonore e parole fuori tempo.

La furia è sfociata soprattutto per l'affronto verso la "Marsigliese" intonata dal coro di voci bianche, dai giocatori e staff a bordo campo e da quasi 80 mila spettatori sugli spalti: in un effetto finale inascoltabile dove ognuno sembrava cantare a modo proprio. Un esito a dir poco imbarazzante che ha spinto l'organizzazione della Coppa del mondo di rugby francese prima a difendere le proprie scelte, poi a gettare la spugna: proprio da Francia-Uruguay ci sarà un nuovo sistema di esecuzione degli inni nazionali.

"La peggiore marsigliese della storia", ha scritto sarcasticamente sui social l'ex campione di tennis francese, Julien Benneteau, riferendosi a quanto accaduto prima del match vinta contro gli All Black. Una serie di ironie, ma anche tanta insofferenza che poi si è riversata anche in occasione delle altre 7 gare fin qui disputate. I problemi acustici sono rimasti, in un susseguirsi di tentativi per risolvere il problema che ne hanno creati altri: in alcuni casi sono stati eseguiti ritornelli registrati attraverso l'impianto sonoro, laddove gli impianti (la maggior parte) non dava garanzie acustiche dal vivo, in altri casi molti tifosi non hanno potuto cantare il proprio inno, frastornati da diverse soluzioni contemporanee, non capendo cosa stesse accadendo.

Diverse leggende del rugby mondiale, come l'irlandese Rob Kearney, davanti a tali scempi si sono unite alle proteste dei tifosi sui social network: "Per l'amor di Dio, restituite a tutti i loro inni nazionali… stanno uccidendo l'eccitazione dei minuti prima della partita", ha scritto sui social, subito seguito da altri utenti e tifosi, furiosi per la pessima figura a livello mondiale: "La versione dell'inno che i francesi hanno suonato per la squadra argentina di rugby è orribile!!! Una mancanza di rispetto!!"

Anche Mirco Bergamasco, ex azzurro, non ha per nulla gradito l'esecuzione prima di Italia-Namibia, a Saint-Étienne: "Non possiamo farli cantare normalmente, per favore?" seguito a ruota dall'ex mediano d'apertura dell'Inghilterra, Andy Goode, che è rimasto basito dall'esecuzione di God Save The King che ha preceduto Inghilterra-Argentina: "Il responsabile può fermare questo massacro?".

Con le prossime partite, dunque, l'organizzazione ha rivisto e corretto le proprie decisioni e darà a ciascuna federazione nazionale la possibilità di eseguire una versione rinnovata, con cori ma senza polifonia, oppure la riproduzione strumentale degli inni, classica, registrata. Appuntamento dunque a giovedì 14, per Francia-Uruguay quando si scoprirà per quale scelta avrà optato la squadra padrona di casa, per evitare un'ulteriore storpiatura della Marsigliese.

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