Abrham Conyedo medaglia di bronzo nella lotta libera! È la numero 39 per l’Italia
Abrham Conyedo ha vinto medaglia di bronzo nella lotta libera alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Battuto il turco Suleyman Karadeniz per 6-2. L’italo-cubano ha battuto in maniera decisa il canadese Jordan Steen nei ripescaggi dei 97 kg e ha avuto la possibilità di giocarsi un posto sul podio: dopo una prima fase di studio è riuscito a spazzare l'avversario con una sola mossa. Sono 39 le medaglie della delegazione azzurra ai Giochi, la diciannovesima di bronzo: le altre sono 10 ori e 10 argenti. Gli atleti italiani sono andati a medaglia per il 15° giorno consecutivo e nella 18° disciplina differente: una spedizione straordinaria quella di Tokyo per i nostri colori.
Inizio non semplice per l'italiano, che ha subito l'iniziativa dell'avversario ma con un'azione stupenda Conyedo a meno di trenta secondi dalla fine è riuscito far presa sulle gambe di Karadeniz e a mettere a segno un’azione di quattro punti che ha ribaltato completamente la situazione: da quattro sono diventati cinque, visto che il turco ha chiesto il challenge, e così la contesa è stata portata sul 6-2. Negli attimi finali il turco non ne aveva più mentre il classe 1993 nato a Santa Clara ha controllato fino alla conclusione. Un'ottima reazione da parte di Conyedo, che nel primo periodo sembrava stanco ma nella seconda parte il 27enne è riuscito a tirare fuori le ultime energie per mettersi al collo una medaglia tanto sofferta quanto desiderata.
Abraham de Jesús Conyedo Ruano è diventato cittadino italiano il 12 dicembre 2019, quando il Consiglio dei Ministri dell'Italia su proposta della ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, per aver raggiunto risultati prestigiosi nella lotta stile libero con i colori italiani. Il classe 1993 si è qualificato ai Giochi olimpici estivi di Tokyo 2020 battendo ai punti il bulgaro Ahmed Sultanovich Bataev nel torneo preolimpico mondiale di Sofia 2021.
Queste le parole di Conyedo dopo la medaglia di bronzo: "Questa medaglia significa tutto per me, è la mia vita, ciò per cui ho lavorato negli ultimi cinque anni. La prima dedica che voglio fare è per il mio allenatore, che per me è come un padre. Il mio avversario, il turco Karadeniz , lo avevo già affrontato e per batterlo ho dovuto cambiare strategia e fare un lavoro molto intenso. Alla fine ha vinto chi lo desiderava di più".