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A Monaco Massimo Stano può fare la storia della marcia: Olimpiadi, Mondiali ed Europei in soli due anni

Dopo la vittoria olimpica di Tokyo, il Mondiale di Eugene, a Monaco di Baviera Massimo Stano può puntare agli Europei e completare la tripla corona, impresa che mai nessun marciatore italiano ha mai compiuto.
A cura di Jvan Sica
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Alzi la mano chi conosceva Massimo Stano prima della gara della 20km di marcia di Tokyo 2020? Le mani che si alzano saranno sicuramente poche, un po’ perché gli sport olimpici li scopriamo sempre con grande difficoltà, mentre ci stiamo accorgendo in questi giorni che rispetto al calcio abbiamo un bacino di talento molto maggiore, un po’ perché la marcia all’interno dell’atletica leggera è una delle discipline meno televisive e (così dicono gli esperti dell’entertainment) quindi meno seguite.

Massimo Stano però ha aperto una porta della celebrità (in piccolo, non esageriamo) che in realtà in Italia è rimasta sempre socchiusa. La marcia è uno di quelli che vengono chiamati serbatoi di medaglie nelle diverse discipline internazionali e abbiamo avuto atleti che hanno fatto letteralmente la storia di questo sport e del movimento atletico nazionale. La nostra storia d’amore con la marcia inizia con il capostipite, Ugo Frigerio, vincitore di quattro medaglie olimpiche di cui tre d’oro, per continuare con Giuseppe Dordoni, oro nella 50km di Helsinki 1952, Abdon Pamich, bronzo e poi oro olimpico a Tokyo 1964, Maurizio Damilano, oro a Mosca 1980 e da quel momento in poi ancora con Giovanni De Benedictis, Ivano Brugnetti, Alex Schwazer e restiamo solo agli uomini perché tra le donne abbiamo altrettante campionesse.

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Nessuno di questi grandi campioni, titolati e diventati veri miti della specialità, sono riusciti in quello che agli Europei può riuscire a Massimo Stano, l’ultimo arrivato della compagnia eppure quello che può spingersi più avanti in un tempo veramente brevissimo. Dopo la vittoria olimpica tra le strade di Sapporo, quest’anno Stano è l’unico nostro medagliato olimpico nell’atletica leggera a essersi riconfermato, vincendo anche l’oro mondiale sulle strade americane di Eugene. Se riesce a domare anche le strade tedesche di Monaco di Baviera, Stano può essere il primo marciatore italiano ad aver vinto Olimpiadi, Mondiali ed Europei e a farlo oltretutto in soli due anni, una vera e propria esplosione che lo può far diventare il faro della disciplina per diversi anni.

L’anno scorso a Sapporo la gara è stata comandata fin dall’inizio da Massimo Stano che non era nel lotto dei grandi favoriti. Per 20km è praticamente stato sempre in testa e gli altri si sono dovuti adeguare al suo ritmo, fino a che i due giapponesi Koki Ikeda e Toshikazu Yamanishi lo hanno lasciato andare perché troppo decisa e rapida è stata la sua marcia verso la gloria.

Scottati dalla sconfitta casalinga, quest’anno ai Mondiali lo staff giapponese ha cambiato tattica. In un gara più lunga, la 35km, hanno lanciato all’attacco fin dai primi chilometri il loro terzo uomo, Daisuke Matsunaga, così da impensierire subito Stano, si potrebbe dire “stanarlo” se il gioco di parole con il suo cognome non fosse ignobile, e farlo faticare fin dai primi giri. Massimo però ha fatto la sua gara, ha lasciato fare agli altri per i primi 10km, poi ha di nuovo imposto il suo ritmo e anche questa volta sono saltati tutti uno alla volta, il cinese He Xianghong, l’ecuadoriano Brian Pintado e infine il grande favorito della viglia, il giapponese Masatora Kawano, battuto quasi in volata.

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Con questi risultati storici e la consapevolezza di essere un campione nel periodo di grazia, Stano a Monaco può dominare e fare la storia, anche se è noto che la marcia è una disciplina senza veri favoriti dall’inizio perché lo stato di forma, la giornata che uno vive sulla strada e le idee dei giudici sullo stile di marcia influenzano completamente la gara. Gli avversari per Stano possono essere di sicuro lo svedese Perseus Karlström, due volte bronzo ai Mondiali nella 20km e nella 35km, lo spagnolo Miguel Ángel López, il polacco Dawid Tomala, ma l’unico vero avversario di Stano può essere solo Stano e anche questa volta, con la storia lì a un passo, è certo che Stano non deluderà.

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